COMMEMORARE I CADUTI ALLE FOSSE ARDEATINE PER RICORDARE LE RAGIONI DELL’ANTIFASCISMO
(48/21) Il 24 marzo del 1944 le truppe di occupazione naziste trucidarono 335 civili e militari italiani, prigionieri politici, ebrei e detenuti comuni, come atto di rappresaglia per l’azione partigiana attuata il giorno precedente da alcuni membri dei GAP (Gruppi di Azione Patriottica) in Via Rasella a Roma.
L’eccidio delle Fosse Ardeatine resta uno degli atti più efferati compiuti dagli occupanti tedeschi sul territorio italiano.
Ricordare ogni anno i caduti delle Fosse Ardeatine non solo è doveroso ma aiuta a mantenere vive le ragioni dell’antifascismo.
Come ogni anno vogliamo ricordare i colleghi che trovarono la morte in quell’eccidio e i cui nomi sono riportati su una lapide affissa nel cortile della direzione generale dell’Istituto e onorata ogni 24 marzo con la deposizione di una corona di alloro: Guido Costanzi, Carlo De Giorgio, Aladino Covoni, Luigi Perantoni.
Ora e sempre Resistenza.