CONCORSI, ORGANICI E VERTENZE APERTE INCONTRO DEL 4 FEBBRAIO TRA CAPO DEL PERSONALE E SINDACATI

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(15/22) CONCORSI, ORGANICI E VERTENZE APERTE INCONTRO DEL 4 FEBBRAIO TRA CAPO DEL PERSONALE E SINDACATI

Nella mattinata di venerdì 4 febbraio il Capo del Personale dell’Inps ha incontrato le organizzazioni sindacali per un’informativa in materia di concorsi e organici e per fornire un riscontro su alcune questioni e vertenze aperte.

Concorso a 1858 posti di Consulente Protezione Sociale: sulla Gazzetta Ufficiale del 4 febbraio è stato pubblicato il diario delle prove, che prevede quella preselettiva dal 4 al 12 luglio e quella scritta dal 18 al 20 luglio alla fiera di Roma. Le date verranno confermate nella Gazzetta Ufficiale del 14 giugno 2022.

L’Amministrazione ha rappresentato la difficoltà di trovare una sede idonea disponibile per tanti giorni di seguito, dato l’altissimo numero di candidati (circa 60000). Di conseguenza le assunzioni slitteranno a fine anno o a inizio 2023.

Nel nostro intervento abbiamo evidenziato come questo ritardo, unito ai moltissimi pensionamenti previsti, metterà a durissima prova i lavoratori. L’Inps eviti quindi di metterci “il carico da undici” con provvedimenti inaccettabili e unilaterali come la riduzione dei cosiddetti coefficienti di omogeneizzazione dei prodotti, attuata proprio in corrispondenza di una grave carenza di personale che tuttavia lascia inalterati gli adempimenti fissi e non valorizzati.

 

Concorso a 165 posti per funzionari informatici: la graduatoria è pronta e verrà approvata nella prima seduta utile del CdA. I tempi si sono allungati per la verifica dei titoli. Ai vincitori verrà chiesto di esprimere una preferenza per una sede di assegnazione vicina al luogo di residenza ma tutti saranno funzionalmente in carico alla DC Informatica. Lo scorrimento della graduatoria per ulteriori assunzioni è condizionato all’approvazione del Piano dei Fabbisogni con apposito DPCM atteso da settimane.

 

Lo stesso DPCM consentirà di bandire una nuova selezione per i colleghi di area B idonei ma non vincitori all’ultima selezione verticale. Non dovranno ripetere la prova selettiva. Al bando potranno partecipare anche i colleghi che nel frattempo si sono laureati.

Concorso a 189 posti per medico: sono in corso di svolgimento le prove orali. Ai vincitori verrà data la possibilità di esprimere una preferenza per una sede vicina al luogo di residenza.

Bando di mobilità per infermieri: ottimo risultato. Le domande pervenute coprono tutti i posti messi a bando. I pensionamenti hanno tuttavia determinato ulteriori carenze e quindi è necessario un ulteriore bando (di concorso o di mobilità).

Bando di mobilità per tecnici (geometri e periti industriali) : un fallimento. Sono pervenute solo 17 domande, tutte carenti di un requisito (laurea). Su questo punto si è aperta una discussione e nel nostro intervento abbiamo evidenziato la necessità di un bando di concorso ma soprattutto di aprire una trattativa che ridisegni il ruolo di questi colleghi nell’Inps eliminando le numerose contraddizioni presenti. Attualmente svolgono lo stesso lavoro dei professionisti laureati senza che vengano loro riconosciute le stesse prerogative: la retribuzione è nettamente più bassa e l’iscrizione all’ordine – obbligatoria per lavorare – è a loro carico mentre per i professionisti paga l’ente.

Li si definisce “tecnici diplomati” per negare loro i giusti riconoscimenti professionali ma si richiede la laurea per la loro area di inquadramento e non si accettano diplomati in mobilità nonostante la cronica carenza di personale: neanche Kafka sarebbe arrivato a tanto.

Riguardo al Piano dei Fabbisogni 2022-24, il Capo del Personale ha comunicato la disponibilità a rivederlo alla luce del nuovo Contratto Nazionale, prevedendo assunzioni anche in Area B e consentendo i passaggi dall’Area A all’Area B. In questa mutata situazione il nostro giudizio è pienamente favorevole. Il nuovo contratto infatti non risolve in via definitiva il problema del mansionismo e non innova il sistema di classificazione (dà solo uno spolverata cambiando i nomi alle aree) ma ha un elemento positivo nella norma di prima applicazione che permetterà i passaggi in deroga al possesso del titolo di studio fino al 2024. Se ben applicata questa norma consentirà di risolvere la situazione almeno dei colleghi in servizio sfruttati da decenni.

Evidenziamo che il nuovo CCNL mantiene al suo interno la norma (contrattuale e non legislativa) da noi definita “fascismo sindacale” per cui solo i firmatari partecipano ai tavoli di contrattazione integrativa. In questi tavoli, i rappresentanti delle sigle che hanno fortemente voluto il mantenimento di questa norma vergognosa se ne lavano le mano sostenendo che “lo dice il contratto”. Quando si deve rinnovare il contratto, i loro referenti si guardano bene dal mettere in discussione la norma e infatti non si degnano neppure di spiegare perché la vogliono a tutti i costi. Ci vuole una bella faccia tosta a tacciare di contraddizione le organizzazioni costrette alla firma per poter rimanere ai tavoli. Sarebbe come se in parlamento si chiedesse all’opposizione di sottoscrivere il programma di governo solo per ottenere il diritto di tribuna. Questi signori hanno dimenticato anche gli statuti delle loro organizzazioni, dove i concetti di democrazia e antifascismo sono citati ma troppo spesso lasciati lettera morta.

Per i lavoratori non vaccinati con più di 50 anni, l’Amministrazione ha comunicato che la norma di legge non prevede la possibilità di prestare l’attività lavorativa da remoto, nemmeno se questa venisse autorizzata 5 giorni su 5. La sospensione scatterebbe in automatico con la mancanza di vaccinazione. Si attende la pubblicazione di un messaggio che chiarisca anche alcuni aspetti particolari come la situazione dei lavoratori in malattia o in ferie. Su questa interpretazione abbiamo espresso dubbi (e avviato un approfondimento legale), evidenziando il grave problema sociale di lasciare lavoratori e famiglie senza reddito e il problema organizzativo dell’Istituto che perderà ulteriori risorse.

Un ulteriore problema è rappresentato dalle rate di mutui e prestiti, sulle quali al momento l’unico impegno assunto dall’Amministrazione è quello di non risolvere i relativi contratti in caso di insolvenza forzata.

Abbiamo ribadito al Capo del personale le seguenti richieste:

  • avvio della ricognizione delle manifestazioni di interesse per mobilità regionale e nazionale e rapida apertura del tavolo di trattativa;
  • un nuovo bando per i cambi di profilo;
  • stop alla formazione degli ispettori fuori orario di lavoro e per materie non di loro competenza;
  • recupero di un ruolo paritario e non subalterno dell’Inps nei confronti dell’INL e rilancio della funzione vigilanza;
  • immediato ritiro del messaggio 258/2022 che riduce i coefficienti di omogeneizzazione e apertura della trattativa.

Sul bando per “agenti del cambiamento”, figura a nostro giudizio inutile e definita fumosamente, ci siamo limitati ad una battuta, augurandoci che almeno a quei colleghi venga alzato il voto in pagella relativo “all’apertura al cambiamento”.

Contro la vergogna delle pagelle, strumento classista e discrezionale, continua il percorso che porterà i lavoratori allo sciopero e che invitiamo tutti a sostenere convintamente.

Sostenete le iniziative del sindacato di base dell’Inps, con l’adesione e con la candidatura nelle liste USB alle prossime elezioni RSU. Per proporre la vostra candidatura, scrivete a usb@inps.it