CONSULTAZIONE RdB SUL CONTRATTO DEL PARASTATO, IL 10 FEBBRAIO IN MOLTI HANNO DETTO NO

 

La giornata di mobilitazione promossa dalla RdB-CUB il 10 febbraio in tutto il Parastato ha registrato una grande partecipazione, nonostante le difficoltà organizzative e gli interventi ostativi delle amministrazioni. Sono stati quasi 15.000 i lavoratori delle Aree A-B-C che si sono espressi sull’ipotesi di contratto 2008-2009, siglata da CISL e UIL il 23 dicembre dello scorso anno.

 

Il 96% ha respinto il contratto e, nelle assemblee che hanno accompagnato la consultazione, i lavoratori hanno manifestato la propria rabbia nei confronti di sindacati complici del Governo e degli interessi della Confindustria, che accettano aumenti contrattuali irrisori e norme coercitive in nome di una crisi, determinata dalla speculazione e dalla smania di accumulazione degli imprenditori, che si vuole far pagare soprattutto ai lavoratori pubblici.

 

Ringraziamo i delegati della RdB per l’impegno generoso che hanno messo nell’organizzare la consultazione, i tanti lavoratori che sono andati a votare ed in particolare quelli che, pur pensandola diversamente da noi sul contratto, hanno sfidato le minacce dei loro sindacati per difendere la democrazia nei posti di lavoro.

 

E’ stata una giornata straordinaria, inserita appieno in quel percorso di mobilitazione iniziato a giugno dello scorso anno contro il decreto 112 prima e la Legge 133/2008 dopo. I sindacati concertativi e complici, che firmano la riforma dei contratti, accettando la cancellazione del diritto di sciopero in cambio della partecipazione agli enti bilaterali, svendono i diritti dei lavoratori per accumulare ulteriori vantaggi economici dopo quelli ottenuti con i patronati, le agenzie di collocamento privato, la previdenza complementare.

 

Certamente CISL e UIL diranno di rappresentare la volontà della maggioranza dei lavoratori del Parastrato, ma non potranno più rivendicare il monopolio della rappresentanza, perché una parte sempre più consistente di lavoratrici e lavoratori revoca la fiducia a queste organizzazioni e rivendica maggiore democrazia ed un nuovo protagonismo.

 

Ora dobbiamo far pesare questo risultato e chiedere innanzitutto la restituzione delle somme decurtate agli incentivi 2009 con la Legge 133/2008. Le amministrazioni dovranno rispondere su questo punto o sarà inevitabile un calo di produzione, perché non è accettabile che si continui a chiedere aumenti della produttività a fronte di una costante diminuzione degli organici e della rapina perpetrata sull’incentivo 2009.

 

 

CONTINUIAMO A COSTRUIRE, INSIEME, LA MOBILITAZIONE, FINO AD UNA SOLUZIONE POSITIVA.