CONSULTAZIONE SU CCNL 2006-2009. I RISULTATI ALL'INPS
In allegato il comunicato n.4/08
Nei giorni scorsi abbiamo esaminato i dati della consultazione sul contratto collettivo nazionale 2006-2009, attivata dalla nostra organizzazione all’indomani della ratifica dell’accordo avvenuta lo scorso 1° ottobre. La RdB infatti aveva rinviato ogni decisione sulla firma o meno del contratto all’indomani della consultazione.
Purtroppo dobbiamo registrare una scarsa partecipazione dei lavoratori dell’INPS all’iniziativa: sono pervenuti in tutto 3.273 questionari, pochi rispetto alla totalità del personale. E’ per ribaltare questa mancanza di attenzione ai contenuti dei contratti che abbiamo promosso una consultazione tra i lavoratori, sia per preparare la piattaforma che per analizzare l’accordo definitivo. Tuttavia, siamo costretti a constatare come il diffuso sentimento di sfiducia nei confronti della politica sindacale delle maggiori organizzazioni raramente si trasformi in partecipazione attiva, ma trovi sfogo al massimo in qualche mugugno, continuando così a fornire ossigeno a quelle organizzazioni che negli ultimi quindici anni attraverso i contratti hanno indebolito il potere d’acquisto degli stipendi ed oggi, grazie anche alla scarsa memoria collettiva, con faccia di bronzo denunciano l’emergenza salari nel Paese.
Ma veniamo ai contenuti della consultazione.
QUESITO 1 – PARTE ECONOMICA – Il 97 % dei lavoratori che hanno risposto al questionario ritiene che l’aumento contrattuale non sia sufficiente a far recuperare potere d’acquisto agli stipendi; il 2 % invece lo ritiene sufficiente; l’1 % non ha risposto.
QUESITO 2 – INQUADRAMENTI – Il 90 % ritiene che il nuovo sistema di classificazione non sia coerente con la reale attività dei lavoratori; il 10 % lo ritiene coerente.
QUESITO 3 – MANSIONI – Il 91 % ritiene che le nuove norme ostacolino il riconoscimento delle mansioni superiori; il 6,7 % le ritiene favorevoli; il 2,3 % non risponde.
QUESITO 4 – PROGRESSIONI – Il 92 % ritiene che le nuove regole per i passaggi interni siano peggiorative delle precedenti; il 6 % le ritiene favorevoli; lo 0,6 % non risponde.
QUESITO 5 – INCARICHI DI ELEVATA RESPONSABILITA’ – Il 94,4 % non è d’accordo che il Fondo di Ente finanzi posizioni organizzative di governo delle attività; il 4,5 % è invece favorevole; l’1,1 % non risponde.
QUESITO 6 – INCENTIVAZIONE – L’ 88 % è contrario all’attribuzione di una parte dell’incentivo in base alla soddisfazione dell’utenza ed ai meriti individuali; il 12 % è invece favorevole. Inoltre il 47,8 % è del parere che questa quota d’incentivo sarà attribuita in modo discrezionale e clientelare; il 49,6 % è di parere contrario; il 2,6 % non risponde. Ci siamo accorti tuttavia troppo tardi dell’espressione poco chiara di quest’ultimo quesito, pertanto l’esito è da tenere in relativa considerazione.
QUESITO 7 – FINANZIAMENTO TFR – Il 97 % ritiene inaccettabile che il Fondo di tutti i lavoratori finanzi una parte del TFR di chi aderisce alla previdenza complementare; l’1,3 % lo ritiene accettabile; l’1,7 % non risponde.
QUESITO 8 – IL RUOLO DELLA RdB – L’87,7 % ritiene indispensabile che la RdB partecipi alla contrattazione integrativa di ente per garantire i diritti dei lavoratori ed un’informazione più trasparente; l’11 % non ritiene questa presenza indispensabile; l’1,3 % non risponde.
La risposta al quesito n. 8 va letta tenendo presente la norma contenuta all’Art. 8, comma 1 del CCNL del 16 febbraio 1999, dove è scritto: “I soggetti sindacali titolari della contrattazione integrativa di ente di cui all’art. 4, comma 3, lett. A) sono le organizzazioni sindacali di categoria firmatarie del CCNL di comparto”.
CGIL-CISL-UIL all’INPS hanno chiesto ed ottenuto l’applicazione di tale norma, estromettendo la RdB dalla discussione sul contratto integrativo 2007. Il dato dell’11 % è relativo, quindi, alla posizione di chi è contrario a firmare il CCNL, anche a costo di rimanere fuori dalla contrattazione integrativa e dalle altre prerogative sindacali come informazione, concertazione, consultazione ecc…
Nel complesso, i lavoratori che hanno partecipato alla consultazione hanno bocciato senza appello il contratto nazionale di lavoro 2006-2009. E’ un brutto accordo, che applica il memorandum del pubblico impiego peggiorando le condizioni di lavoro, un contratto che ha segnato una nuova strada i cui effetti negativi si avvertiranno negli anni a venire.
Siamo alla decisione: l’87,7 % dei lavoratori che hanno risposto al questionario ritengono che la RdB debba essere presente al tavolo di trattativa nell’ente e questo è possibile solo firmando il contratto.
Per questo, esaminando i dati pervenuti anche negli altri enti e le valutazioni espresse dagli organismi di federazione, si è deciso di sottoscrivere il CCNL 2006-2009 per garantire la presenza della RdB ai tavoli sindacali, sfidando al tempo stesso CGIL-CISL-UIL sul terreno della democrazia sindacale per arrivare alla modifica del citato Art. 8, comma 1 ed all’affermazione di regole che garantiscano la piena agibilità alle organizzazioni sindacali che dimostrano di essere rappresentative, senza ulteriori esami, vincoli o ricatti.
Vogliamo trasformare la firma del contratto in una giornata di mobilitazione per la democrazia sindacale e per il diritto alla partecipazione.
Il 24 gennaio, a partire dalle ore 11.00, invitiamo i lavoratori delle sedi INPS di Roma e del Lazio a partecipare alla manifestazione sotto la sede dell’ARAN in via del Corso a Roma.
L’iniziativa sarà coperta da assemblea sindacale già comunicata all’amministrazione.
CONTRO LA DITTATURA DI CGIL-CISL-UIL
PER UNA VERA DEMOCRAZIA SINDACALE
24 GENNAIO ore 11.00
MANIFESTAZIONE - PRESIDIO SOTTO LA SEDE DELL’ARAN
Via del Corso a Roma