CONTRATTO INTEGRATIVO 2006: LA RdB CONFERMA IL NO!

Comunicato n.44/07

Nazionale -

Lo scorso venerdì 22 giugno, in un incontro informale nell’ufficio del Presidente, è stato ratificato il contratto integrativo di Ente 2006.


I ministeri vigilanti, con nota del 20 giugno, hanno certificato l’accordo limitandosi a valutare, secondo la norma, le sole compatibilità economiche, lavandosi le mani rispetto alla questione di integratore di processo sollevata nella precedente nota del 14 giugno e scaricando pertanto sull’Amministrazione le responsabilità per eventuali aspetti normativi difformi ai  vincoli previsti dai CCNL di comparto.


Con lo stipendio di luglio saranno erogati alcuni istituti contenuti nel contratto integrativo come: maggiorazione indennità aree specialistiche, tep, maggiorazione tep, oltre al saldo dell’incentivo 2006 ed all’acconto di quello del 2007, così da avere una mensilità più consistente ed evitare che i lavoratori si facciano bene i conti su quanto percepiranno.


Noi non abbiamo sottoscritto la ratifica del 22 giugno, confermando il parere negativo che era emerso alla fine del percorso di consultazione dei lavoratori, avvenuto attraverso le assemblee regionali. Abbiamo allegato all’accordo la stessa nota a verbale consegnata il 7 maggio, restando invariati i contenuti dell’intesa.


Certo, comprendiamo che oggi i colleghi stiano aspettando solo l’applicazione del contratto e che non sia, questo, il momento più adatto per fare riflessioni approfondite, ma quel tempo verrà, anche se CGIL-CISL-UIL-CISAL faranno di tutto per siglare il contratto di comparto  in tempo utile per avere, con lo stipendio di ottobre, i primi benefici economici e cercare di strappare il maggior numero di consensi alle elezioni RSU di novembre, presentandosi ancora una volta come i sindacati “responsabili”.


Sicuramente responsabili lo sono, ma di aver costruito un contratto integrativo che guarda solo ad una parte del personale ed in special modo ad alcune figure, come nel caso dell’integratore di processo, mentre al resto dei lavoratori non si fanno sconti e si chiede loro di partecipare a vere selezioni concorsuali per un numero di posti non adeguato. Sono responsabili di aver ufficializzato il mansionismo con l’attribuzione al C3 delle posizioni organizzative. Sono responsabili di prestarsi al disegno di messa in liquidazione del personale informatico, visto che la nota congiunta sull’art. 8, comma 1, inserita all’ultimo momento lo scorso 22 giugno, non risolve minimamente il problema degli ex operatori di controllo ma, al contrario, lo aggrava, perché conferma quanto già contenuto nell’accordo.

Noi seguiamo un percorso diverso, sicuramente più difficile, che ci porta a non avere facili consensi ma a guadagnarceli giorno per giorno. Noi seguiamo il percorso della consapevolezza, della partecipazione attiva, invitando i lavoratori a riflettere, ad essere protagonisti e a non delegare, a non desistere dal reclamare regole che valgano per tutti e contratti che guardino a tutto il personale e non solo ad una parte.