CONTRATTO INTEGRATIVO 2012, IL BICCHIERE E' MEZZO PIENO O MEZZO VUOTO?

Comunicato 5/13

In allegato il comunicato impaginato

Nazionale -

CONTENZIOSO INVALIDITA’ CIVILE

Nel raccontare il confronto sindacale di ieri partiamo dall’attività dei funzionari che seguono in primo grado il contenzioso in materia d’invalidità civile. Non perché sia l’argomento più importante del contratto integrativo 2012, ma per le affermazioni gravissime che abbiamo ascoltato da due autorevoli membri della delegazione trattante.
I Direttori centrali dell’Organizzazione e della Pianificazione hanno detto che per tale personale non solo non ritengono giustificata la richiesta di specifica indennità ma neppure l’incremento della percentuale di maggiorazione dell’incentivo, in quanto l’attività si sta sempre più spostando dal settore amministrativo all’Area medico legale. Solo le pressioni esercitate dai funzionari in forma di lobbie su sindacati ed amministrazione determinerebbero l’attualità dell’argomento. I funzionari che seguono il contenzioso, a detta dei due dirigenti, si concentrano prevalentemente nell’area romana e in quella napoletana, mentre sarebbero pressoché assenti nelle Sedi del centro nord e tale attività risulterebbe comunque non prevalente o esclusiva. In buona sostanza, i membri della delegazione hanno affermato che l’amministrazione non ha alcun interesse a premiare i funzionari addetti al contenzioso relativo all’invalidità civile, anche perché nello stesso settore si trascura invece il contenzioso amministrativo, che risulterebbe gestito con “tempi vergognosi” e nella misura annua del 40% rispetto al pervenuto.
Riteniamo di aver ascoltato affermazioni molto gravi sotto diversi punti di vista e lo abbiamo detto con chiarezza ai due dirigenti, purtroppo senza il sostegno delle altre organizzazioni sindacali. Se l’amministrazione ritiene che il personale che si occupa di contenzioso relativo all’invalidità civile non debba ottenere una particolare considerazione, perché sin dalla prima stesura della bozza di  contratto ha portato all’attenzione dei sindacati tale questione, lasciando al confronto solo l’individuazione dello strumento più adatto a riconoscere una maggiorazione salariale a detti funzionari? E se quello esposto era il pensiero dell’amministrazione perché nelle precedenti riunioni non è emerso? Non siamo d’accordo con l’amministrazione nel merito ma ancor di più nel metodo, perché appare palese da una parte un pressappochismo inaccettabile e dall’altra che la bozza di contratto integrativo sia stata in parte scritta sotto dettatura al di fuori del confronto al tavolo sindacale. Da parte nostra abbiamo fatto tutto alla luce del sole mantenendo una posizione coerente dall’avvio del confronto ad oggi. E’ ormai chiaro, tuttavia, che la maggior parte degli altri sindacati, quantomeno di quelli che affermano di voler firmare l’accordo, sia favorevole al riconoscimento della maggiorazione dell’incentivazione piuttosto che della specifica indennità. Pur mantenendo la nostra generale contrarietà all’utilizzo delle indennità, riteniamo invece che sia più appropriato riconoscere a tali funzionari l’indennità art. 32 per responsabilità esterna, anche per evitare di continuare ad utilizzare l’incentivo come surrogato del sistema indennitario.
 

AREA DELLA VIGILANZA

Delegazione trattante e altre organizzazioni sindacali la considerano ormai una partita chiusa. Ci riferiamo al riconoscimento agli ispettori di vigilanza dell’indennità art. 32 di € 210,00 mensili, in aggiunta a quella percepita attualmente di € 205,00 per un totale di € 400,00.
Complessivamente in un anno un ispettore di vigilanza percepirà un’indennità pari a € 2.460,00,  appena 10 euro in meno di un responsabile di Unità Organizzativa  a cui vanno € 2.470,00.
Abbiamo sostenuto con convinzione le rivendicazioni degli ispettori di vigilanza che reclamavano il riconoscimento della responsabilità del procedimento e del provvedimento e la difesa della funzione dell’attività ispettiva. Oggi, tuttavia, ci sembra che l’argomento di principale interesse per quei colleghi fosse il vile denaro.
Abbiamo più volte sollecitato l’amministrazione ad attivarsi per ottenere dal Governo l’autorizzazione ad utilizzare per la contrattazione integrativa una parte delle maggiori entrate contributive derivanti dall’attività di vigilanza, senza purtroppo trovare riscontro in un Vertice in tutt’altre faccende affaccendato e senza un particolare sostegno da parte degli ispettori di vigilanza.
La soluzione individuata continua a lasciarci perplessi per una serie di ragioni:

    Considerata la sostanziale parità di trattamento con il responsabile di Unità Organizzativa valutiamo più coerente con quanto affermato nella circolare di assetto dell’Area della Vigilanza che all’Ispettore siano riconosciute le indennità art. 17 e art. 32 con riassorbimento dell’attuale indennità, anche perché dividendo l’importo complessivo delle indennità su base mensile si arriva al paradosso che l’ispettore di vigilanza percepisce un importo superiore al responsabile di Unità Organizzativa (€ 415,00 l’ispettore e € 400 il responsabile di U.O.);
    Esprimiamo invece contrarietà nei confronti della costituzione dell’Unità Organizzativa della “Vigilanza” nelle Sedi provinciali e nelle Filiali di coordinamento di Roma e Napoli, in quanto a detti funzionari oltre all’indennità complessiva relativa alla posizione organizzativa (4.990,00 euro annui) è mantenuta la specifica indennità d’ispettore di vigilanza (2.460,00 euro annui), per un totale di € 7.450,00, in aggiunta alla possibilità di continuare a effettuare accessi esterni. Ci sembra un trattamento economico sperequato nei confronti degli altri responsabili di Unità Organizzativa o titolari di posizione organizzativa e svuotato nelle funzioni. A nostro parere tale posizione organizzativa andrebbe stralciata perché per come è disegnata serve solo ad elargire a poco più di cento ispettori di vigilanza un’indennità che appare francamente spropositata.

 

TEP – ASSEGNO DI GARANZIA – MANSIONISMO

Nell’ultima bozza di contratto integrativo si prevede un aumento mensile del TEP e dell’Assegno di garanzia di € 55,00. Sconfessate le affermazioni di alcuni esponenti sindacali e di membri della Delegazione trattante in merito all’impossibilità di rivedere gli importi delle voci del salario accessorio collegate alla professionalità al di fuori di processi di riorganizzazione.
A parte che siamo da qualche anno interessati da una riorganizzazione generale dell’ente e che dal 2012 è stato deciso per legge il processo d’integrazione con i soppressi INPDAP e ENPALS, la nostra proposta di revisione degli importi delle voci che compongono il salario accessorio comincia a trovare un qualche riscontro.
Tuttavia non ci soddisfa la linea seguita perché lascia invariate le differenze retributive tra le Aree e al loro interno, non intervenendo sulla forbice stipendiale per accorciarla attraverso un incremento economico maggiore per i livelli economici più bassi, con particolare riferimento alle Aree A e B.
Avevamo presentato una proposta sulla quale avevamo chiesto di aprire un ragionamento, senza veti da parte nostra ma con la chiara intenzione di utilizzare il salario accessorio per risolvere in parte l’iniquità retributiva che non potrà essere sanata altrimenti chissà per quanto tempo attraverso i passaggi di area e i rinnovi contrattuali.
Invitiamo tutti a non arroccarsi sulla difensiva, intervenendo in modo prioritario sul problema delle mansioni superiori, in special modo dei lavoratori delle Aree A e B.
Positivo il riconoscimento del TEP di € 90,00 mensili, come da noi richiesto, al personale entrato in INPS tra il 1° gennaio 2009 e il 31 dicembre 2010.
 

PASSAGGI ECONOMICI 2011 e 2012

Siamo favorevoli ad inserire nel contratto integrativo il riferimento alle selezioni 2011 e 2012, spostandolo tuttavia nella sezione INPS, collocazione che ci appare più congrua trattandosi di Accordo di programma sottoscritto nel 2010 dalle organizzazioni sindacali dell’INPS. Per quanto riguarda le decorrenze dei passaggi, considerato che il DL 78/2010 prevede la perdita per gli anni 2011-2012-2013 delle risorse destinate a finanziare i passaggi relativi a tali anni, senza che si possa riconoscere l’incremento economico a chi dovesse ottenere il passaggio al livello economico superiore né la possibilità di utilizzare le stesse risorse per distribuirle a tutto il personale sotto forma di incentivo, abbiamo convenuto sull’individuazione della decorrenza 1° gennaio 2014 per i passaggi 2011 e 1° gennaio 2015 per quelli del 2012. Lo ripetiamo, se avessimo mantenuto le decorrenze originarie, non ne avrebbero beneficio né i lavoratori interessati né tutto il personale, ma si sarebbe finito per perdere tali risorse del Fondo di ente.
 

OTTIMIZZATORI

Siamo del parere che sia necessario intervenire per sanare le criticità rappresentate al tavolo sindacale nazionale.
 

ANALISTI D’AMMINISTRAZIONE

Nell’ultima bozza di contratto integrativo è apparso all’improvviso il riconoscimento dell’indennità di analista d’amministrazione per il personale INPS, probabilmente della sola Direzione generale, impegnato nel processo d’integrazione con INPDAP e ENPALS.
Abbiamo manifestato contrarietà ad un modo di procedere poco trasparente, senza la necessaria informazione alle organizzazioni sindacali in merito a tale necessità organizzativa e funzionale, che tra l’altro non vede coinvolto nessuno degli enti soppressi.
Su tale punto abbiamo chiesto all’amministrazione un’informazione dettagliata e un eventuale rinvio della questione al contratto integrativo 2013.
 

INTEGRAZIONE INPS-INPDAP-ENPALS

Abbiamo rinnovato la richiesta di una puntuale informazione sul processo generale d’integrazione sia dal punto di vista logistico che funzionale, sottolineando che l’integrazione debba partire dalle funzioni di governo, vale a dire dalle Direzioni generali dei tre enti e dalle Direzioni regionali sul territorio. Solo così sarà poi possibile procedere in modo lineare al processo d’integrazione a livello territoriale.
 

C’è ancora il tempo per modificare il contratto integrativo e permettere alla nostra organizzazione di sottoscriverlo. Abbiamo avanzato proposte concrete sulle quali invitiamo tutti a ragionare. Certo se ci si risponde, come per la Vigilanza, che si ritiene ormai chiuso il capitolo, allora vuol dire che non si vuole che USB firmi l’accordo, forse perché a qualcuno fa comodo continuare a descriverci come quelli che non firmano mai, mentre ci impegniamo sempre fino all’ultimo per migliorare i contratti, cercando di considerare il bicchiere mezzo pieno, piuttosto che mezzo vuoto. Ma se ci tolgono volutamente l’acqua…
 

DIMINUZIONE DEI TASSI D’INTERESSE PER MUTUI E PRESTITI

Inutile continuare a chiedere, come fa qualcuno, che l’abbattimento dei tassi d’interesse sia inserito nel contratto integrativo. Sappiamo bene che non è possibile e non è mai stato fatto. Quello che abbiamo detto ieri è che l’amministrazione smetta di prendere in giro i sindacati e questi smettano di fare pantomima a uso e consumo dei comunicati sindacali. Si riuniscano gli Organi dell’ente e si adottino i provvedimenti necessari ad alleggerire le rate di mutuo e di prestito dei lavoratori. Dimostrino, gli Organi, che almeno questo sono in grado di farlo.