CONTRATTO INTEGRATIVO INPS 20/21: SI PARTE IN SALITA MENTRE L'INPS TAGLIA ANCHE IL DIRITTO DI TRIBUNA
(66/21) Nel pomeriggio di martedì 11 maggio si è aperta finalmente la trattativa per il contratto integrativo INPS 2020-21. La bozza proposta dall'Amministrazione ricalca quella presentata per il solo 2020 e, tra pagelle per tutti e premi per i “superbravi”, sono davvero pochi gli elementi positivi per i lavoratori.
La formula proposta per la discussione – articolo per articolo – a nostro giudizio la frammenta e la rallenta, impedendo l'esposizione chiara delle singole piattaforme.
Nel nostro intervento abbiamo rilanciato le proposte della nostra piattaforma.
- Passaggi economici per tutti. Pur riservando la quota maggiore di risorse alle Aree A e B, a distanza di 5 anni una quota di passaggi deve essere garantita anche all'Area C.
- Maggiore peso all'esperienza e minore al titolo di studio (comunque da valutare) nella formazione delle graduatorie. Punteggi legati al titolo di studio da semplificare e differenziare tra le diverse Aree.
- Indennità “di mansionismo” di almeno 65 euro mensili per A e B, da mantenere fino al passaggio in Area C.
- No all'aumento del numero delle posizioni organizzative e dell’importo delle relative indennità finché resteranno a carico del Fondo di tutti.
- Finanziamento delle posizioni organizzative a carico, interamente o almeno in parte, dell'Amministrazione.
- No alle pagelle individuali e no al superincentivo individuale.
La trattativa si prospetta complicata, tra rigidità della parte datoriale e diverse sensibilità sindacali. Registriamo positivamente il consenso per un'equa distribuzione tra tutto il personale dei risparmi di gestione – conseguenti all'epidemia - di competenza 2020 che la Legge di Stabilità ha fatto confluire nel Fondo Incentivante 2021.
A margine della trattativa, abbiamo di nuovo richiesto ufficialmente la rimozione del limite di 150 KB per gli invii in posta elettronica dalle caselle sindacali. Tale limite non trova fondate giustificazioni di natura tecnica, ostacola il libero esercizio dell'attività sindacale e si configura come un atto ostile alle organizzazioni sindacali aziendali. Le giustificazioni fornite dall'Amministrazione non sono convincenti e la prospettata introduzione di una “bacheca sindacale elettronica” sarebbe un surrogato fiacco e insufficiente. Non staremo in silenzio a farci mettere il silenziatore e, in mancanza di risposte positive in tempi brevi, metteremo in campo adeguate azioni di contrasto.