COPIA E INCOLLA

Comunicato n. 07/09

 

In allegato la lettera inviata alla Direzione regionale Lazio

Roma -

 

Anticipato in fretta e furia per ordini di scuderia, il terzo incontro svoltosi ieri presso la Sede regionale con la nuova direttrice del Lazio ha fatto purtroppo registrare una  pericolosa involuzione nell’ambito delle relazioni sindacali.

Il “confronto esplicativo” sul nuovo assetto organizzativo delle sedi, previsto al primo punto all’O.d.G., è stato infatti imposto senza il necessario passaggio sul tavolo nazionale.

La nostra delegazione, nell’indifferenza pressoché generale, ha evidenziato la palese violazione delle norme contrattuali in atto e respinto ogni tentativo di compromesso, mentre il silenzio assordante delle altre organizzazioni sindacali ha accompagnato la lettura del dispositivo (vedi documento allegato).

Dopo aver chiesto inutilmente l’inversione dei vari punti all’O.d.G., la nostra delegazione ha prima rammentato le effettive esigenze del personale ed ha poi abbandonato la sala delle riunioni. Si è trattato, in definitiva, di un’altra brutta pagina in tema di relazioni sindacali, della quale avremmo fatto volentieri a meno, dati i precedenti nella regione, ma resa comunque possibile dalla cieca complicità delle altre delegazioni.

Alla ripresa dei lavori, ci è stata ancora una volta rappresentata l’esigenza di chiudere quanto prima la Sede in viale delle Provincie, con successiva dislocazione del personale negli altri due stabili di via Borsi e via Giulio Romano, oltre che all’Amba Aradam.

Il cosiddetto quarto polo del Tuscolano riguarderà solo adempimenti inerenti la CMVP, mentre sono stati previsti appositi tavoli tecnici (o osservatori) sul contenzioso della invalidità civile, sull’organizzazione e la produttività.

La proposta avanzata dalla Direzione di una imminente sussidiarietà regionale non ci ha di fatto convinto, perché basata sul presupposto, per la verità discutibile, che alcune sedi sono oggi messe meglio di altre e dunque in teoria disponibili a “cedere” personale.

Non si è voluto peraltro tener conto di un organico regionale che ormai cola a picco e neppure dei nuovi adempimenti di cui si è fatto carico l’Istituto (bonus e social card).

Sostanziale rinvio per quanto concerne gli altri argomenti all’ordine del giorno, dalla ventilata riallocazione del personale alla situazione del front office in sedi e agenzie.

A rialzare il livello di uno scialbo incontro da “copia e incolla” sono stati, al termine di una giornata convulsa, i lavoratori di Colleferro, giunti al limite dell’esasperazione.  

La loro determinata presenza in via Borsi ha dimostrato quanta distanza intercorre tra il Lazio virtuale, quello dei freddi e discussi numeri sulla carta, e Lazio reale. Anni luce.

Purtroppo, anche per loro non si prospetta a breve alcuna soluzione concreta, se non quella di mettere subito sotto tutela la dirigente “responsabile” dell’Agenzia. Basterà?

 

 

Coordinamento regionale RdB-CUB INPS Lazio