DA MILANO-GIOIA UN NO GRANDE QUANTO UNA CASA!
Le lavoratrici e i lavoratori della sede di Milano-Gioia e delle agenzie territoriali dicono no all’uso improprio dello straordinario che l’Amministrazione vuole introdurre. L’assemblea di venerdì 20 marzo scorso ha respinto praticamente all’unanimità la proposta sperimentale della Direzione, sulla quale la RdB-CUB ha già ampiamente informato il personale, e si è espressa in maniera decisamente contraria all’utilizzo dello straordinario, per prolungare la permanenza in ufficio e ampliare l’apertura gli sportelli al pubblico, anche nelle giornate di sabato, secondo quanto emerso dal confronto a livello nazionale.
La RdB-CUB non può che esprimere la propria soddisfazione sia per l’esito dell’assemblea, che ha mostrato di comprendere perfettamente quale sia la posta in gioco, che per la posizione unitariamente assunta dalla RSU e dalle altre OO.SS., fatta eccezione per la Cisl. Alcuni rappresentanti di questo sindacato hanno affermato, tra le altre cose, che il ministro Tremonti starebbe preparando un decreto(!) per restituire ai lavoratori dell’Inps i fondi tagliati dalla legge Brunetta. A noi la notizia risulta del tutto fantasiosa: facciamo notare che la stessa Cisl aveva già dichiarato risolto il problema con la firma del contratto del parastato lo scorso mese di dicembre. Dobbiamo dedurne che la firma di quel contratto non ha risolto niente!
A questo proposito è interessante sapere quanto sta accadendo all’Inail: aprendo la trattativa sul quadriennale 2006/2009, che qui all’Inps rivendichiamo da tempo senza ottenere alcuna risposta, l’Amministrazione di quell’ente ha presentato una bozza di accordo dove, tra le altre cose, certifica la mancata copertura dell’incentivazione speciale per effetto della legge 133/2008. Sarà per questo motivo che la nostra Amministrazione non ha ancora dato avvio al negoziato, non volendo riconoscere ufficialmente che le risorse per l’incentivo speciale per quest’anno non ci sono neanche qui?
Anche in ragione di tali gravi incertezze sulla nostra retribuzione, riteniamo che vada respinto con fermezza il tentativo dell’Amministrazione di “sfruttare” l’emergenza determinata dalla grave crisi economica, di cui le lavoratrici e i lavoratori dell’Inps non solo non portano alcuna responsabilità (com’è ovvio!), ma che ne sono vittime come i lavoratori degli altri settori, per introdurre una serie di elementi peggiorativi delle loro condizioni di lavoro, utilizzando la retorica della crisi in atto e la necessità di dare risposte all’utenza maggiormente colpita.
A tale riguardo la RdB-CUB ritiene che la risposta che si vuole mettere in atto, vale a dire una maggiore apertura degli sportelli, a beneficio soprattutto (se abbiamo ben compreso la proposta dell’Amministrazione) dei lavoratori disoccupati, cassaintegrati, in mobilità ecc..., sia la solita operazione di immagine e di facciata, concordata con il Governo, che non risolverà certamente i problemi dei lavoratori italiani, né temiamo consentirà alle sedi dell’Istituto di erogare con tempestività le prestazioni a sostegno del reddito.
Non solo, dunque, non si danno risposte sul futuro del nostro salario accessorio, messo se possibile ancora più in forse dallo storno di 27 milioni di euro sul nuovo fondo per lo straordinario, ma si chiede di lavorare di più, di aumentare le ore da impiegare allo sportello e modificare in ultima istanza l’orario di lavoro. Ci sembra veramente troppo!
Gli interventi delle lavoratrici e dei lavoratori nel corso dell’assemblea hanno manifestato chiaramente non solo uno stato di disagio profondo, ma anche atteggiamenti di diffusa esasperazione per quanto sta accadendo nell’Istituto. A questo risultato ha contribuito indubbiamente anche la recente presentazione del bilancio 2008 in Parlamento, dove il Presidente-Commissario Mastrapasqua non solo non ha tenuto fede all’impegno di segnalare in quella sede istituzionale il problema del salario accessorio decurtato dalla legge Brunetta, ma non ha speso una parola in segno di riconoscenza per l’impegno del personale. Si è data una rappresentazione dell’Inps magnificandone alcuni aspetti, come ad esempio il ruolo dei dirigenti che negli ultimi anni hanno contribuito all’innovazione tecnologica e informatica, dimenticando volutamente le lavoratrici e i lavoratori che vi operano quotidianamente e ai quali adesso si vuole chiedere di “andare in prima linea” a fronteggiare i disastri della crisi economica.
La RdB-CUB rinnova il proprio impegno per impedire che si faccia pagare alle lavoratrici e ai lavoratori dell’Inps il costo di una crisi economica di cui altri portano tutta intera la responsabilità, e respinge il tentativo di alimentare una “guerra tra poveri”, costringendo il personale, già da mesi costretto a sopportare un pesante clima di ostilità alimentato dalla famigerata campagna “anti-fannulloni”, a fronteggiare il risentimento e la rabbia dei lavoratori che si vedono espulsi dal mondo del lavoro.
RdB-CUB INPS Milano-Gioia