D.G.: UN MANDATO DA DIMENTICARE

Comunicato n.56/06

Roma -

Tra poco meno di un mese scadrà il mandato del Direttore Generale e il bilancio che ci sentiamo di tracciare di questa gestione è, purtroppo, sostanzialmente negativo.

Vogliamo qui ricordare le numerose scelte fatte senza il minimo coinvolgimento dei sindacati, come nei casi riguardanti l’attivazione di contratti di lavoro interinale e l’apertura di nuove Sedi provinciali in Sardegna, argomenti sui quali la nostra organizzazione ha presentato denuncia contro l’Amministrazione per comportamento antisindacale, ottenendo ragione su entrambi i ricorsi.

La mobilità in ingresso da altri Enti, in questi anni di gestione Crecco, è sfuggita ad ogni confronto e ad ogni possibile controllo, diventando strumento esclusivo del Direttore Generale.

Inoltre, solo recentemente, e per caso, è emerso in tutta la sua complessità il fenomeno dei Call Center integrati INPS-INAIL, senza che in questi anni su tali scelte vi sia stato il minimo coinvolgimento del sindacato o la benché minima informazione.

Certamente, le responsabilità sulla maggior parte delle questioni che investono le relazioni sindacali vanno condivise con il resto della Delegazione trattante. Tuttavia è indubbia l’impronta che il Direttore Generale ha dato al rapporto con i sindacati: apertura con chi poteva garantirgli appoggio politico esterno e sostegno interno, chiusura con chi reclamava il rispetto e l’applicazione delle regole contrattuali. Sorvoliamo su possibili salti della quaglia da uno schieramento governativo all’altro, dal momento che ognuno risponde della propria coerenza politica e personale.

Da un Direttore Generale proveniente dall’informatica ci saremmo poi aspettati una maggiore attenzione alle problematiche del settore, attraverso progetti di rilancio dell’informatica interna. E’ accaduto esattamente il contrario: le spese per le esternalizzazioni del software sono aumentate di anno in anno, per altro senza un adeguato ritorno in termini di funzionalità ed economicità.

Citiamo il caso della procedura SAP, che è utilizzata anche per l’amministrazione del personale, oltre che per la contabilità di bilancio.

Ebbene, solo il costo di una licenza SAP per ogni singolo operatore interno ammonta a circa € 5.000,00 con una spesa complessiva al momento stimabile, per difetto, intorno a € 18.000.000,00. Questo per una procedura che si è dimostrata in parte inadeguata alle esigenze dell’Ente, tanto è vero che l’Amministrazione è costretta a pagare 13^ e stipendio di dicembre in un’unica data, perché la procedura prevede dodici pagamenti annui e non tredici. E ogni variazione di SAP ha un costo notevole, dal momento che è di proprietà di una società esterna.

Non erano più funzionali le procedure interne?

Non sarebbe più produttivo ed economico aggiornare il personale informatico interno ed utilizzarlo al meglio, invece di imbonirlo con l’aumento delle indennità, favorendo lo smantellamento definitivo del settore?

Infine, quello che proprio non possiamo accettare da un Direttore Generale, così come da chiunque, è che manchi alla parola data. E questo è accaduto più volte. L’ultima, in ordine di tempo, riguarda l’emanazione di una disposizione per il rilascio dell’attestazione delle mansioni svolte, richiesta avanzata dalla nostra organizzazione e da migliaia di lavoratori dell’Ente.

Il Direttore Generale, nell’incontro del 9 novembre scorso, in occasione dell’Assemblea Nazionale indetta dalla RdB, alla presenza del Presidente dell’Istituto e di dieci delegati sindacali aveva assunto l’impegno ad approntare in tempi brevissimi una determinazione per i Direttori delle Sedi che disponesse il rilascio dell’attestazione delle funzioni svolte da ciascun dipendente. Nonostante il rinnovato impegno del Direttore Generale a predisporre tale documento per il giorno successivo all’incontro della RdB con i Consiglieri d’Amministrazione, svoltosi in data 22 novembre, ad oggi non risulta alcuna disposizione in merito alla questione esposta.

Non sappiamo come il Governo intenderà procedere riguardo alla nomina del nuovo Direttore Generale INPS. Qualora dovesse essere confermato Crecco, a termine o con mandato pieno, gli chiediamo di dare un segnale di profondo cambiamento rispetto alla precedente gestione: apra un dialogo serio con organizzazioni come la nostra, se ha veramente a cuore il futuro di questo Ente; ascolti le ragioni di chi chiede il rispetto delle regole ed ha proposte concrete da avanzare sulla politica del personale e sul rilancio della funzione dell’INPS.

Cominci magari dalla mobilità in ingresso dagli altri Enti: blocchi il provvedimento già firmato ed informi il sindacato, avviando un serio confronto sugli organici dell’Istituto, piuttosto che rassicurare l’attuale Governo sulla possibilità di ridurre ulteriormente l’organico INPS, garantendo al tempo stesso una continua crescita della produttività.