FERMIAMO LA VIOLENZA CONTRO LE DONNE
Il 25 novembre è la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne e di genere. Giornata, istituzionalizzata nel 1999 dalle Nazioni Unite (risoluzione 54/134), come giornata simbolo contro “una delle violazioni dei diritti umani più diffuse, persistenti e devastanti che, ad oggi, non viene denunciata, a causa dell’impunità, del silenzio, della stigmatizzazione e della vergogna che la caratterizzano”.
È di questi giorni il triplice femminicidio di Roma che evidenzia, ancora una volta se ve ne fosse bisogno, l’aumento di questi episodi. La violenza contro donne e minori ha assunto, infatti, una dimensione strutturale che attraversa tutti i nostri ambiti di vita: l’ambiente domestico quanto quello lavorativo.
Oggi più che mai diviene una priorità sociale e dello Stato fornire e costruire una rete di supporto virtuosa partendo dai centri antiviolenza per fornire assistenza legale e assistenza psicologica per donne e minori vittime di violenza e favorire informazione e prevenzione.
L’assenza di servizi di supporto e di un welfare forte, inoltre, scarica sulle donne le responsabilità del lavoro di cura. Lavoro, che ancora oggi, non viene valorizzato e viene visto ancora come una “vocazione del femminile” e non come responsabilità reciproca, politica e sociale.
Oggi parliamo di “femminilizzazione” del mercato del lavoro per sottolineare la crescita della precarietà, del part time involontario, delle discriminazioni salariali basate sul genere e dell’occupazione in settori marginali e a basso salario. È questo il mercato del lavoro delle donne e dei giovani che mette sempre più donne e giovani a rischio povertà.
USB come sempre risponde alla chiamata e aderisce all’appello di NON UNA DI MENO contro la violenza sulle donne e di genere.
Le lavoratrici e i lavoratori dell’INPS saranno in PIAZZA A ROMA IL 26 NOVEMBRE INSIEME AL MOVIMENTO TRANSFEMMINISTA CONTRO LA VIOLENZA MASCHILE SULLE DONNE E LA VIOLENZA DI GENERE PER DIRE “BASTA GUERRE SUI NOSTRI CORPI!”.
Contro la violenza patriarcale
Contro l’attacco al welfare e al reddito di cittadinanza da parte del governo Meloni
Contro l’attacco all’autodeterminazione delle donne sintetizzato con lo slogan “Dio, Patria, Famiglia”, che minaccia il diritto alla salute e all’interruzione volontaria di gravidanze
Contro l’economia di guerra e con le donne iraniane in rivolta contro l’oppressione del regime, al grido “Donna, Vita, Libertà”
Roma, 25 novembre 2022 USB Pubblico Impiego INPS