FORMAZIONE DI FINE D'ANNO

Comunicato n. 29/17

Roma -

Si è svolta ieri la riunione informativa convocata dalla direzione regionale Lazio sul piano della formazione 2017 e sulla istituzione dell’osservatorio sulle criticità.

Pienamente condivise le preoccupazioni relative alla necessaria conservazione di tutte le competenze che restano e l’attivazione del piano dislocato sul territorio, anziché accentrarlo in sede regionale, per il quale sono previste 3.000 ore ed un budget di 8.400 euro da distribuire poi in 16 corsi su altrettante linee d’indirizzo.

Certamente stride presentare un piano di formazione a fine novembre e abbiamo subito evidenziato questa persistente incongruenza. Il fatto che nessun piano di formazione, anche prima, purtroppo sia stato elaborato e discusso ad inizio anno non vuol dire infatti che questa cosa sia giusta. Nel merito abbiamo poi precisato:

• L’elenco ormai ridotto all’osso dei formatori va necessariamente rinforzato senza che ci siano ostacoli da parte delle direzioni locali (pari opportunità).

• Il coinvolgimento dei colleghi di area A e B deve avvenire di pari passo con adeguata corresponsione economica, altrimenti 200 persone restano fuori.

• Peculiare e ininterrotta attenzione rivolta al personale addetto al front end, specie nei settori pensioni e prestazioni.

• Va approfondito infine il discorso inerente l’anagrafica e flussi in particolare le aziende con dipendenti (variazioni denunce aziendali e note di rettifica).

In attesa della prossima determina riguardante il nuovo assetto organizzativo, è stato utile ribadire che la bozza sulla polarizzazione, discussa con i direttori e da estendere opportunamente, potrà forse aiutarci solo in termini di produzione ma non risolve certamente i numerosi problemi sul tappeto. Aspettando i cosiddetti “favori” di una DCSU dimentica del territorio.

La successiva proposta di istituire un vero osservatorio delle criticità, sulla scorta di quanto già elaborato in Puglia sei mesi or sono, ci ha trovato d’accordo con la direzione regionale, a patto che vengano presto definiti termini e responsabilità.

Si tratta sicuramente di un progetto ambizioso che non va soltanto formalizzato, ma al quale bisognerà poi dare gambe nello spirito di reciproca collaborazione e per provare a risolvere insieme le molteplici criticità disseminate sul territorio, a cominciare dalla sicurezza e non solo.

Resta da concordare un programma di lavoro mensile che, tra gli altri argomenti, prevede pure la “corretta lettura dei dati” di volta in volta elaborati da un sistema di misurazione fasullo, che proprio oggi ci ha riservato assurdità e incongruenze, di fatto penalizzando ben 18 sedi sull’incentivo speciale. Uno scollamento totale.

Abbiamo inoltre ricevuto rassicurazioni sul fatto che il piano dei lavori strutturali predisposto per il Casilino è stato recentemente condiviso dalla proprietà ed esso prevede impegni già distribuiti su tutti i piani ma in complesso contenuti.

La nota dolente a questo proposito è che la fase d’emergenza andrà avanti per tutto il primo trimestre 2018.

E’ stato ancora integrato infine l’elenco delle attività telelavorabili, come da allegato.