Fusione Inps-Inpdap: NESSUN RISPARMIO MA SOLO SMANTELLAMENTO

Roma -

Dalle dichiarazioni dei Ministri Damiano e Nicolais circa la fusione di Inps e Inpdap,apparse nei comunicati stampa e nei giornali degli ultimi giorni, emerge chiaramente che la priorità del Governo per la prossima finanziaria è quella di intervenire pesantemente sul sistema pensionistico.
Del tutto ingiustificate appaiono le motivazioni di una maggior efficienza e di riduzione di costi portate a supporto:
-- nessun accenno all’assorbimento delle decine di Enti previdenziali minori che pure fanno lievitare i costi con organismi di gestione e controllo profumatamente pagati, di nomina politica e sindacale e quindi intoccabili;
-- il nuovo SUPER ENTE dovrà necessariamente integrare i due sistemi informatici di "gestione" e "data-base" che utilizzano linguaggi non compatibili tra loro costati cifre esorbitanti, dotandosi di nuovi apparati tecnologici, i cui costi supererebbero di gran lunga i supposti risparmi;
-- la stessa struttura organizzativa dei due Enti dovrà essere necessariamente riformulata comportando, oltre ad ulteriori costi aggiuntivi, il rischio di far saltare quel poco di buono che con grande difficoltà si è appena raggiunto in termini di tempestività delle prestazioni, vedi il superamento delle pensioni provvisorie;
-- sul versante del personale la strada per ottenere i risparmi previsti è quella di sempre: riduzione degli organici presenti oggi nei due Enti attraverso processi di mobilità o, come qualcuno ha ipotizzato, attraverso prepensionamenti che comporterebbero ulteriori costi.
Le compiacenti dichiarazioni ed i repentini ripensamenti di CGIL,CISL,UIL al progetto di fusione non sorprendono affatto.
Al di là dei costi il SUPER ENTE UNICO si troverebbe infatti a gestire una massa finanziaria cosi rilevante da costituire un vero "potere forte" e non è un caso che, insieme ai supposti risparmi, si discuta del rientro delle confederazioni concertative nei posti di comando dei nuovi organi si gestione.
L’ipotesi di fusione INPS-INPDAP è un ulteriore tassello del progetto di smantellamento del servizio pubblico e delle tutele sociali, portato avanti dai governi degli ultimi 15 anni, a cui la RdB/CUB Pubblico Impiego risponderà con la mobilitazione dei lavoratori fino allo sciopero generale contro la Finanziaria.


 23 agosto 2006 - Ansa

PREVIDENZA: CUB, DA FUSIONE INPS-INPDAP NESSUN RISPARMIO

ROMA - ''Nessun risparmio, solo smantellamento''. Questa e' l'opinione dei sindacati di base riguardo al progetto del governo di fusione di Inps e Inpdap. Secondo la Rdb-Cub, le motivazioni di una maggiore efficienza e di riduzione dei costi portati dal governo a supporto della fusione appaiono ''del tutto ingiustificate''. La fusione porterebbe infatti all'assorbimento di decine di enti previdenziali minori, all'integrazione di due sistemi informatici di gestione e data base diversi fra loro, alla riformulazione della struttura organizzativa dei due enti e a prepensionamenti per ridurre il personale: tutte operazioni che farebbero lievitare i costi, invece di ridurli. ''L'ipotesi di fusione Inps-Inpdap e' un ulteriore tassello al progetto di smantellamento del servizio pubblico e delle tutele sociali portato avanti dai governi negli ultimi 15 anni'', sostiene la Cub, che annuncia di rispondere al progetto ''con la mobilitazione dei lavoratori fino allo sciopero generale contro la Finanziaria''.