I BUONI CONSIGLI E IL CATTIVO ESEMPIO DOTAZIONI INFORMATICHE E SICUREZZA
(100/21) Il recente “attacco hacker” ai sistemi informatici della regione Lazio, con conseguenti problemi causati alla campagna vaccinale in quella regione, ha riportato alla ribalta delle cronache nazionali lo stato non ottimale dei sistemi di protezione della rete informatica delle pubbliche amministrazioni italiane, da alcuni definita “un colabrodo”. Ricordiamo tutti un analogo attacco subito dai sistemi Inps il giorno dell’avvio del reddito di cittadinanza.
L’Amministrazione, a seguito del problema della regione Lazio, ha prontamente pubblicato un avviso in evidenza nella intranet aziendale con cui si richiamano tutti i dipendenti ad un corretto uso delle dotazioni informatiche e dei programmi. Particolari accortezze vengono raccomandate per la navigazione in internet.
Non vogliamo fare della facile ironia: al netto di alcune ovvietà si tratta effettivamente di “buoni consigli”. Tuttavia, l’Amministrazione li dispensa fingendo di non sapere che molti colleghi continuano ad utilizzare per lavorare il proprio computer personale, ormai da quasi un anno e mezzo.
Si arriva così all’assurdità che non solo il datore di lavoro non fornisce al lavoratore la strumentazione per lavorare, costringendolo ad utilizzare il proprio computer (peraltro senza riconoscere ristori economici e neppure il buono pasto) ma pretende anche di dirgli come utilizzarlo e a quali siti deve o non deve collegarsi.