I CONTAGI DA COVID DILAGANO ALL'INPS  I VERTICI SUCCUBI DI BRUNETTA SE NE FREGANO

Nazionale -

(140/21)  Sono ormai settimane che la quarta ondata di Covid 19 sta crescendo in tutto il paese e naturalmente l'Inps non fa eccezione.

Sono settimane che USB denuncia l'irresponsabilità del rientro prevalente in presenza imposto dal ministro Brunetta e attuato senza fiatare dall'Inps, che non si è neppure avvalso delle possibilità di deroga previste dalla norma. Per compiacere un ministro che si preoccupa solo degli interessi del commercio e della ristorazione l'Amministrazione non ha esitato a mettere a rischio la salute dei propri dipendenti. Inutile ogni richiamo ai vertici e ai singoli direttori di sede a prendere coscienza della gravità della situazione e ad agire di conseguenza.

Dopo il caso clamoroso di Ferrara, che veniva mantenuta aperta con più di 10 contagiati, sono ormai decine le sedi Inps dove sono presenti casi di positività al virus SARS-CoV-2. In particolari situazioni nei quali è presente un parente convivente disabile o immunodepresso, il dipendente è costretto a passare la quarantena in albergo a proprie spese quando l’abitazione non consente un adeguato distanziamento.

I servizi ai cittadini possono essere garantiti benissimo da remoto ed è solo il profitto dei privati a muovere le decisioni del ministro Brunetta e dei succubi vertici dell'Inps, ormai in piena contraddizione anche con le indicazioni più recenti del governo. Lo smart working ha rappresentato un valido strumento di difesa dal Covid, insieme ai dispositivi di protezione individuale e alla vaccinazione, che tuttavia non immunizza totalmente e che non può sostituire un comportamento responsabile. L’amministrazione dimostri ancora una volta di essere vicina ai lavoratori dell’Istituto, come all’inizio della pandemia, assumendo la responsabilità di scelte responsabili, altrimenti suoneranno come ipocrite le parole spese in occasione dei lutti che hanno portato via alcuni colleghi per colpa del virus.