​​​​​​​IL CDA INPS APPROVA GLI INCARICHI DEI DIRIGENTI GENERALI

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(107/22) Nella riunione del CdA INPS di ieri sono stati approvati gli incarichi dei dirigenti generali, segno che un accordo con il nuovo Governo è stato raggiunto. Non ci sarà la rotazione complessiva dei dirigenti generali, come invece sembrava certo dalle indiscrezioni delle scorse settimane.

Questi gli incarichi confermati:

Giorgio Fiorino – che oltre all’Audit assorbe le competenze di Supporto agli Organi;

Sergio Saltalamacchia – confermato direttore regionale Sicilia;

Michele Salomone – confermato alla guida della Direzione di coordinamento metropolitano di Milano;

Giuseppe Greco – confermato alla guida della Direzione regionale Calabria;

Luciano Busacca – confermato direttore regionale dell’Abruzzo;

Ferdinando Montaldi – confermato direttore centrale Patrimonio e investimenti;

Massimiliano D’Angelo – confermato alla Direzione centrale Tecnologia, informatica e innovazione.

Questi, invece, gli incarichi oggetto di rotazione:

Maria Sciarrino – dalla DC Inclusione sociale e invalidità civile ad Ammortizzatori sociali;

Giulio Blandamura – dalla DR Puglia alla DC Benessere organizzativo, sicurezza e logistica;

Alessandro Tombolini – dalla DR Sardegna alla DC Bilanci, contabilità e servizi fiscali;

Diego De Felice – dalla DC Benessere organizzativo, sicurezza e logistica alla DC Comunicazione;

Stefano Ugo Quaranta – dalla DC Antifrode alla DC Credito, welfare e strutture sociali;

Antonio Pone – dalla DR Veneto alla DC Entrate;

Cristina Deidda – dalla DR Toscana alla DC Formazione e Accademia INPS;

Rocco Lauria – dalla DC Organizzazione e comunicazione interna a DC Inclusione e invalidità civile;

Maria Grazia Sampietro – dalla DC Risorse umane alla DC Organizzazione;

Rosanna Casella – dalla DR Lazio alla DC Pianificazione e controllo di gestione;

Valeria Vittimberga – dalla DC Credito, welfare e strutture sociali alla DC Risorse strumentali e centrale unica acquisti;

Giuseppe Conte – dalla DC Formazione e sviluppo risorse umane alla DC Risorse umane;

Gabriele Uselli – dalla DC Pensioni alla Direzione Servizi al territorio;

Luca Sabatini – dalla DC Ammortizzatori sociali alla DR Campania;

Antonello Crudo – dalla DR Marche alla DR Emilia-Romagna;

Vincenzo Damato – dalla DCM Napoli alla DR Lazio;

Paolo Sardi – dalla DR Friuli-Venezia Giulia alla DR Liguria;

Elio Rivezzi – dalla DR Emilia-Romagna alla DR Lombardia;

Roberto Bafundi – dalla DR Basilicata alla DCM Napoli;

Maurizio Emanuele Pizzicaroli – dalla DR Umbria alla DR Toscana;

Vito La Monica – dalla DC Presidente e Organi collegiali alla DC Pensioni:

Vincenzo Ciriaco – dalla DC Pianificazione e controllo di gestione alla DC Risk management compliance e antifrode;

Emanuela Zambataro – dalla DR Piemonte alla DR Marche;

Vincenzo Tedesco – dalla DC Entrate alla DR Puglia;

Nunzia Minerva – dalla Direzione Servizi al territorio alla DCM Roma.  

Le promozioni sono otto:

Francesco Ricci – da direttore provinciale di Brescia e vicario del direttore regionale Lombardia a direttore regionale del Molise;

Benedetta Dito – dall’incarico in Direzione regionale Campania a direttore regionale della Basilicata;

Mauro Saviano – già direttore della Filiale metropolitana di Milano diventa direttore regionale del Friuli-Venezia Giulia;

Filippo Bonanni – già direttore provinciale di Bologna andrà a dirigere il Piemonte;

Ciro Francesco Di Bernardo – dalla direzione della Filiale di coordinamento metropolitano di Roma Casilino Prenestino passa a dirigere la regione Sardegna;

Antonio Maria Di Marco Pizzongolo – dalla Direzione Trentino-Alto Adige alla Direzione regionale dell’Umbria;

Filippo Pagano – già dirigente di seconda fascia all’interno della Direzione centrale Entrate andrà a dirigere il Veneto;

Gianfranco Santoro – già Coordinatore generale del Coordinamento generale statistico attuariale dal 2018 per nomina di Tito Boeri, diventa direttore centrale della DC Studi e ricerche.

Quest’ultima assegnazione d’incarico desta più di una perplessità, dal momento che il dott. Santoro è un professionista, per cui la nomina non può che essere stata deliberata utilizzando l’art. 19, comma 6, del decreto legislativo 165/2001. La norma prevede che possa essere assegnato un incarico dirigenziale “…a persona di particolare e comprovata qualificazione professionale, non rinvenibile nei ruoli dell’Amministrazione…”. Ci chiediamo se tra la dirigenza INPS di I e II fascia non vi sia nessuno che abbia i titoli per guidare la Direzione centrale Studi e ricerche. Non ci sembra possibile, quindi si tratta di una scelta decisamente discrezionale rispetto alla quale sarebbe interessante conoscere l’esame della comparazione dei titoli. Purtroppo, non è la prima volta che ci troviamo costretti a commentare e censurare scelte del genere, basti ricordare i numerosi incarichi art. 19, comma 6 da dirigente generale attribuiti in passato a Massimo Antichi, tra cui proprio la DC Studi e ricerche, un funzionario arrivato ad essere direttore generale dell’ENPALS e dirigente generale dell’INPS fino al pensionamento con incarichi diretti, senza aver mai superato un concorso pubblico da dirigente. Troppo spesso quella norma del D. Lgs 165/2001 è stata ed è utilizzata come cavallo di Troia per poter agire in modo discrezionale, come se l’Istituto fosse un’azienda privata e non un ente pubblico. 

 

Ribadiamo qui la nostra contrarietà al nuovo “Ordinamento delle funzioni centrali e territoriali” che, seppure rimedia a qualche errore del 2019, sopprimendo la Direzione centrale Presidente e Organi collegiali inventata di sana pianta nel 2019 e ripristinando la Direzione centrale Comunicazione, inspiegabilmente soppressa nella riorganizzazione del 2019, di errori, e gravi, ne fa di nuovi: l’accorpamento di Audit e Supporto agli Organi; lo smantellamento della Direzione centrale Tecnologia, informatica e innovazione con l’assegnazione di una parte dei funzionari informatici alle direzioni centrali e con un’altra parte di funzionari informatici assegnati temporaneamente alla nascente Società 3-I SpA. Infine, si è persa nuovamente l’occasione per eliminare le tre direzioni di coordinamento metropolitano di Milano, Roma e Napoli, la cui funzione abbiamo più volte criticato riscontrando una visione comune con buona parte della dirigenza, ma ancora una volta l’interesse di poter contare su tre funzioni di dirigente generale ha prevalso sulle esigenze organizzative. Noi, come sempre, non ci arrendiamo e proseguiremo dritti per la nostra strada, forti dell’indipendenza che ci permette di evidenziare scelte che non condividiamo e di denunciare storture che tutti vedono ma non hanno il coraggio o l’interesse a portare all’attenzione collettiva. Quant’è faticoso ma bello essere un sindacato libero!!!

 

Roma, 4 novembre 2022                                              USB Pubblico Impiego INPS