Il contratto integrativo INPS 2025 spiegato da USB - parte 1, gli elementi del disastro
IL CONTRATTO INTEGRATIVO INPS 2025 SPIEGATO DA USB
PARTE 1 - GLI ELEMENTI DEL DISASTRO
(c39/2025) All’origine del disastro attuale c’è la sottoscrizione del vergognoso contratto nazionale Funzioni Centrali 2022-24 (con perdita del 10% del potere d’acquisto) da parte di 4 sindacati “gialli” (quelli le cui azioni sono, volontariamente o meno, funzionali agli interessi della controparte): la Cisl e i 3 satelliti sedicenti autonomi ma di fatto filogovernativi (stanno con chi comanda, chiunque sia).
La Cisl rivendica orgogliosamente, con la tracotanza che le è propria, la paternità della norma antidemocratica (articolo 7 dello stesso CCNL) che esclude dalla contrattazione integrativa le organizzazioni – pur maggiormente rappresentative – che non sottoscrivano il contratto nazionale. I tre satelliti si fingono contrari ma nessuno di loro ha mosso un dito o speso una parola per rimuovere quella odiosa norma. Il CCNL è stato firmato a maggioranza risicatissima: sarebbe bastato che una sola organizzazione vincolasse la propria firma alla rimozione dell’articolo 7 e il problema sarebbe stato risolto. Ma nulla di tutto ciò è avvenuto.
Al contrario, all’apertura della contrattazione integrativa Inps, i “magnifici quattro” hanno fatto fronte comune – anche con note congiunte - per escludere le organizzazioni non firmatarie dal tavolo. Fin dall’inizio, avevamo messo in guardia dal rischio di lasciare la contrattazione in mano a soggetti incapaci e subordinati alla controparte, utilizzando la metafora dei 4 cani lasciati a guardia di un piatto di salsicce (il Fondo Risorse Decentrate). Come era prevedibile, le salsicce sono state sbafate. Non era però scontato che fosse uno solo a mangiare.
Fuor di metafora, la Cisl ha scaricato i tre vassalli appena hanno cessato di esserle utili e ha sottoscritto in solitudine un contratto integrativo pessimo quasi quanto quello nazionale. La sua maggior forza, in termini di iscritti e di voti, le consente di assorbire il colpo in termini di impopolarità (anche contando sulla memoria corta dei lavoratori) e intanto di consolidare il suo ruolo di referente privilegiato del governo ad ogni livello e di “sindacato che comanda” in Istituto. L’impudenza di questa organizzazione arriva al punto di magnificare come positivo un integrativo che è di fatto la fotocopia della bozza proposta dalla controparte, mentre ancora non arrivano le scuse per aver mentito spudoratamente ai lavoratori - durante la campagna elettorale – riguardo all’importo dell’indennità di vacanza contrattuale, come abbiamo denunciato nel comunicato “Balle spaziali”.
Con il cerino in mano sono rimasti i tre satelliti, colpiti per giorni da una comprensibile afasia: Cisl e Inps si sono alleati e li hanno relegati alla totale irrilevanza, che c’era già nei fatti ma che ora è anche formalizzata. Hanno scritto una penosa nota congiunta chiedendo all’Amministrazione di riaprire una contrattazione ormai conclusa – con il loro concorso alla discussione e dei cui contenuti portano comunque tutta la responsabilità – e ora cercano maldestramente di smarcarsi. Mentre Confintesa e Confsal Unsa, tra le quali fino a poco tempo fa volavano gli stracci, si rifugiano entrambe in un piagnisteo intriso di burocratismo e di presunto “senso di responsabilità”, FLP riparte con la sua penosa sceneggiata di finta opposizione, comprensiva della strumentale critica alle pagelle (avendo più volte dichiarato il coordinatore nazionale che FLP è favorevole alla valutazione individuale, che vorrebbe ancora più discrezionale con l’assegnazione di obiettivi personali).