Il motore dell'INPS è ingolfato, occhio a non grippare

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IL MOTORE DELL’INPS È INGOLFATO

OCCHIO A NON GRIPPARE

(C16/25)    Cosa sta succedendo all’infrastruttura dell’Istituto che, nell’ambito della Pubblica Amministrazione, ha più investimenti in termini economici per lo sviluppo e l’innovazione digitale? Negli ultimi tempi, si stanno verificando frequenti disservizi sulla rete intranet che - di volta in volta - causano blocchi degli applicativi, malfunzionamenti e rallentamenti, impattando tanto sull’utenza esterna quanto sui dipendenti, che ad esempio non possono fruire correttamente degli strumenti lavorativi collaborativi e di altre funzioni.

Nella DCTII (Informatica), i colleghi sono arrivati a sostenere carichi di lavoro sempre più pesanti, per far fronte alle decine di adempimenti che il governo attribuisce all’Ente e che richiedono sviluppi informatici veloci, efficaci ed efficienti. Di contro, l’organizzazione del lavoro si è fatta più complessa, sono aumentati gli adempimenti burocratici e non c’è stata in molti casi opportuna formazione. I lavoratori hanno la sgradevole sensazione di “navigare a vista”, nonostante i tanti eventi proposti dalle giornate dell’Innovazione Digitale.

Eppure, nonostante tutti stiano dando il massimo, fronteggiando qualsiasi tipo di richiesta ed emergenza, i sistemi sono sempre più in crisi. Non crediamo che tutto ciò sia da imputare all’obsolescenza dell’infrastruttura ma che ci siano altre cause: forse i troppi progetti PES, PNRR e progetti locali emanati senza una logica di correlazione fra di loro e con l’esistente fanno venire il dubbio che ci si stia concentrando troppo su un futuro lontano e non su un presente dove i cittadini reclamano a piene mani bonus, pensioni e diritti.

Forse sarebbe il caso di razionalizzare il numero di progetti e provvedere a una “governance” che possa garantire il presente e guardare al futuro, e non viceversa. Ciò passa anche attraverso la valorizzazione e il confronto costante col personale. USB vuole strumenti tecnologici al passo con i tempi, al servizio dei cittadini e dei lavoratori, non di eventuali speculatori: la pensiamo tutti così?