IL NOSTRO PERCORSO DI LOTTA

Comunicato n. 27/08

Roma -

 

E’ trascorso circa un mese dall’emanazione del famigerato decreto 112 e le iniziative in ambito regionale (unitarie o meno che siano) vanno fortunatamente ad intensificarsi.

Ci sembra perciò giusto rammentare ai colleghi una ad una le tappe del nostro percorso di lotta, fin dal 17 maggio u.s., quando mettevamo in guardia i lavoratori per i paventati tagli alla spesa pubblica nonché ai Fondi degli enti previdenziali, che allora sembravano soltanto ipotizzati dal governo:

 

·        20 giugno 2008     manifestazione CUB – CoBas - SdL uniti, contro la precarietà e         in difesa del salario, per rivendicare sicurezza sul lavoro;

·        8 luglio 2008 assemblea INPS dell’area romana e manifestazione esterna alla Direzione Generale con volantinaggio all’utenza;  

·        16 luglio 2008 manifestazione in Parlamento e a Palazzo Vidoni, per il ritiro immediato del decreto 112 con il coinvolgimento dei cittadini;

·        31 luglio 2008 sciopero ultime 2 ore alla fine di ogni turno e presidio della sede RAI di Saxa Rubra (vedi modalità).

 

Ad esse vanno ad aggiungersi una miriade di iniziative collaterali, tutte in difesa della dignità dei lavoratori pubblici, tra cui spicca la petizione urgente da inviare ai ministri Tremonti e Brunetta che al momento nel Lazio ha raccolto oltre 250 firme (il cui testo si rimette ancora in allegato).

In questa ottica, l’assemblea unitaria di Roma Montesacro del 15 luglio u.s. ha provato, per quanto possibile, a rimettere insieme i pezzi di una difficile (se non impossibile) unità, invitando comunque tutti i lavoratori a sostenere ogni iniziativa utile ad ottenere il ritiro del decreto in oggetto.

La situazione determinatasi ad ogni livello è certamente gravissima e va considerata di sicuro la sua eccezionalità, senza perdere un solo minuto.

Tuttavia, se si vuole veramente guardare al futuro in maniera nuova ed efficace, con occhi disincantati e facendo tesoro degli errori del passato, non possiamo prescindere  oggi da doverose considerazioni che da tempo investono tutto il mondo del lavoro.

Credere infatti che quanto sta ora accadendo sia solo frutto del caso o, peggio ancora,  di qualche esilarante trovata del ministro di turno sarebbe imperdonabile. Vorrebbe dire non aver imparato nulla e anzi perseverare in politiche asfittiche e senza respiro. 

Lo sfacelo attuale non è che il risultato preciso ed inequivocabile di tutta una serie di accordi al ribasso che, lungi dal difendere i lavoratori del pubblico impiego, hanno in realtà svenduto, lentamente ma scientificamente, le conquiste di intere generazioni.

         

 

Coordinamento regionale RdB-CUB INPS Lazio