IL PRESTITO TOMA APPRODA IN PARLAMENTO
Presentate due interrogazioni al Ministro del Lavoro Elsa Fornero, nelle quali si chiedono spiegazioni anche rispetto ai procedimenti disciplinari attivati nei confronti dei tre delegati nazionali dell’USB, manifestando incredulità per l’iniziativa disciplinare dell’amministrazione INPS contro i sindacalisti che hanno sollevato il velo sulle responsabilità del Capo del personale dell’ente previdenziale.
ATTO CAMERA
INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/08002
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 692 del 26/09/2012
Firmatari
Primo firmatario: MIOTTO ANNA MARGHERITA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 26/09/2012
Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 26/09/2012
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:
MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 26/09/2012
Atto Camera
Interrogazione a risposta in Commissione 5-08002
presentata da
ANNA MARGHERITA MIOTTO
mercoledì 26 settembre 2012, seduta n.692
MIOTTO. -
Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali.
- Per sapere - premesso che:
il quotidiano Il Fatto del 10 settembre 2012 ha riferito di un procedimento disciplinare con proposta di licenziamento per tre delegati sindacali che avevano segnalato il caso del direttore centrale delle risorse umane dell'INPS il quale avrebbe firmato il provvedimento di autorizzazione ad ottenere 155 mila euro di prestito;
alla fine del mese di maggio 2012 i tre sindacalisti vengono a conoscenza che il direttore centrale delle risorse umane dell'INPS avrebbe autorizzato a se stesso un prestito di circa 155 mila euro, giustificando il provvedimento con motivi di eccezionale gravità, mentre l'importo massimo ottenibile dai dirigenti che fanno richiesta di un prestito è di 91 mila euro;
i tre sindacalisti inviano una lettera al presidente Mastrapasqua, al direttore generale ed allo stesso capo del personale per chiedere se tutto ciò rispondesse al vero;
segue un conflitto che sfocia nella distribuzione di un volantino da parte del sindacato giudicato offensivo dalla dirigenza dell'INPS e nell'avvio di un procedimento disciplinare con proposta di licenziamento senza preavviso nei confronti dei tre sindacalisti che avevano sollevato a maggio il «caso» -:
se il Ministro sia a conoscenza del fatti sopra descritti e se ritenga opportuno intervenire per accertare se siano state rispettate le norme regolamentari dell'Istituto sui limiti e sulle procedure che consentono di erogare prestiti ai dirigenti del medesimo istituto e se sia accertato quale sia il nesso esistente fra la denuncia fatta dai tre sindacalisti ed il procedimento disciplinare avviato a loro carico.
(5-08002)
ATTO SENATO
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08312
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 805 del 02/10/2012
Firmatari
Primo firmatario: STRADIOTTO MARCO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 02/10/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto | ||
Nominativo co-firmatario | Gruppo | Data firma |
CASSON FELICE | PARTITO DEMOCRATICO | 02/10/2012 |
Destinatari
Ministero destinatario:
· PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
· PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
· MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 02/10/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Senato
Interrogazione a risposta scritta 4-08312
presentata da
MARCO STRADIOTTO
martedì 2 ottobre 2012, seduta n.805
STRADIOTTO, CASSON - Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro del lavoro e delle politiche sociali - Premesso che:
da notizie della stampa nazionale (si veda l'articolo pubblicato su "il Fatto Quotidiano" del 10 settembre 2012) si apprende che un dirigente sindacale nazionale dell'Unione sindacale di base (USB) pubblico impiego Inps ha inviato una lettera ai vertici Inps in cui chiede se rispondano al vero notizie secondo le quali il Dirigente generale del personale si sia autorizzato, mediante sottoscrizione di determinazione, la concessione di un prestito a condizioni agevolate pari a circa 155.000 euro, superando il limite previsto dal regolamento dell'Istituto, che fissa un massimo concedibile, per i dirigenti, di 91.000 euro, avente quale causale generici motivi di eccezionale gravità;
nella stessa nota sono state, inoltre, richieste le seguenti informazioni: se, al fine del superamento dell'importo limite previsto dal regolamento, il dirigente sia intervenuto personalmente per pervenire alla modifica del limite massimo concedibile; se sia ritenuto opportuno che il firmatario della concessione del prestito sia anche il beneficiario del prestito stesso; se i motivi di eccezionale gravità, a giustificazione del prestito, siano noti; se per la condotta del dirigente siano emersi elementi eventualmente di rilievo penale e, in caso affermativo, quali iniziative siano state adottate dall'Inps;
l'Inps, infatti, concede ai propri dipendenti prestiti ad un tasso di interesse molto basso, circa del 2 per cento e/o del 3 per cento, applicando i criteri previsti dal regolamento deliberato dal Consiglio di amministrazione il 17 ottobre 1980. Il regolamento prevede un importo massimo erogato al saggio d'interesse legale; tale importo non può essere superiore a 13 mensilità dello stipendio tabellare lordo goduto dal richiedente alla data del plafondente in cui viene presentata la domanda, con esclusione pertanto dell'indennità integrativa speciale, delle quote di aggiunta di famiglia e di qualsiasi altro emolumento; in ogni caso, l'ammontare del prestito non può eccedere l'importo corrispondente al quinto disponibile dello stipendio netto, inteso come sopra, per un numero di rate non superiore a 120, ed inoltre è previsto che la richiesta di successivi prestiti possa essere presentata dopo un intervallo di tempo prestabilito; il regolamento prevede anche la tempistica e la suddivisione della disponibilità massima finanziata dall'Istituto per la concessione dei prestiti, dividendo l'importo annuo disponibile in quattro contingenti trimestrali riferiti alle date 31 gennaio, 30 aprile, 31 luglio e 31 ottobre, nei quali vengono incluse le domande pervenute; i prestiti, inoltre, vengono effettivamente concessi solo se utilmente inseriti in graduatorie, a seguito di procedure selettive effettuate con riferimento alle date di scadenza di ciascun plafond trimestrale, sia ai fini dell'accertamento del possesso dei requisiti di ammissibilità e dell'attribuzione dei punteggi al richiedente, sia per lo stipendio in godimento da prendere a base per la misura del prestito; il prestito è concesso ai dipendenti compresi in graduatoria, nell'ordine decrescente della stessa, fino al completamento della disponibilità finanziaria; il regolamento prevede che la graduatoria delle domande accoglibili e l'elenco delle domande respinte sono approvati con provvedimento del direttore generale, sentita la Commissione del personale;
rispetto a quanto riportato dalla stampa, per importo, tempi e modalità, risulterebbe che l'iter finalizzato alla concessione del prestito oggetto della presente interrogazione non abbia rispettato i criteri del regolamento Inps;
peraltro, in merito alla concessione dei prestiti per gravi motivazioni, qualora inerenti a eventi non documentabili, la validità di dette motivazioni è subordinata alla valutazione, in termini di discrezionalità, del dirigente, del superiore o del comitato (e comunque altra persona rispetto al richiedente), mentre nel caso concreto sembrerebbe che il richiedente abbia anche ratificato da se medesimo le motivazioni poste a base della richiesta; in ogni caso la richiesta del prestito doveva rientrare nella graduatoria e nel previsto contingente;
i criteri esposti nella presente interrogazione risultano certamente noti al Dirigente generale del personale dell'Inps, considerato il messaggio riportato dal sito dell'Associazione Professionale Funzionari Ispettivi Pubblici (www.aniv.it) relativo a Det.Pres. 143/20120, inerente all'integrazione del regolamento per la concessione dei prestiti ai dipendenti inquadrati nel profilo di ispettore di vigilanza, che richiama, in modo chiaro, al rispetto dell'importo massimo, della tempistica e delle graduatorie;
se quanto riportato dalla stampa corrisponde al vero, è da sottolineare che l'ammontare del prestito richiesto e autoconcessosi dal Dirigente generale non avrebbe rispettato i contingenti e le graduatorie e quindi sarebbe andato a ridurre, ancor più, considerato l'importo elevato, la disponibilità finanziaria prevista per l'erogazione dei prestiti a favore di tutto il personale Inps, a danno di coloro che, pur richiedendo tale agevolazione secondo i termini e criteri previsti, non avrebbero potuto ottenere quanto richiesto per esaurimento del fondo previsto per il contingente;
si consideri che, con l'attuale situazione economica e il sempre più frequente disagio che colpisce i lavoratori e le loro famiglie, il ricorso ai prestiti agevolati da parte dei dipendenti è sempre più frequente e, anche nella tipologia dei gravi motivi, il rispetto dei criteri vincolanti del limite dell'importo concedibile, dei contingenti e della graduatoria garantisce l'accesso ai prestiti ad un maggior numero di lavoratori nel rispetto della trasparenza ed equità, insomma della legalità;
a quanto risulta dal citato articolo, successivamente alla lettera del Dirigente sindacale, rimasta priva di qualsiasi riscontro da parte di tutti i vertici Inps destinatari della richiesta di informazioni, tre Dirigenti sindacali nazionali dell'organizzazione sindacale USB pubblico impiego/Inps hanno attaccato pubblicamente, all'interno di un volantino sindacale, il Dirigente in questione;
a seguito di ciò, il Presidente dell'Inps, dottor Antonio Mastrapasqua, avrebbe avanzato una richiesta di verifica delle prassi seguite negli ultimi cinque anni nell'erogazione di prestiti ai dipendenti;
successivamente, invece, come riporta il citato articolo, nei confronti dei tre sindacalisti dell'USB, che occupano i vertici dell'organizzazione sindacale a cui appartengono presso l'Inps, è stato aperto, dalla direzione del personale, un procedimento disciplinare, con atto formale di contestazione di addebito incredibilmente vistato dallo stesso Dirigente generale coinvolto nella questione, preludendo, nella missiva sottoscritta dal Dirigente della direzione del personale, a quanto risulta da un altro articolo pubblicato il 6 settembre 2012 su "globalist.it", alla sanzione del licenziamento in tronco, senza preavviso, dei tre Dirigenti sindacali a causa dei toni usati nel citato volantino, ritenuti compromettenti il rapporto fiduciario con l'Ente (seppure nell'atto di denunciare una presunta azione contro l'Istituto), anche per danno all'immagine,
gli interroganti chiedono di sapere:
se quanto riportato dagli organi di stampa risulti corrispondente a verità;
in caso affermativo, quali iniziative si intendano intraprendere sull'intera vicenda, tenuto conto che, a parere degli interroganti, l'immagine dell'Istituto ne è risultata compromessa, in quanto la direzione del personale ha ritenuto di avviare un'azione disciplinare pesantissima nei confronti di rappresentanti di un'organizzazione sindacale che hanno avuto il merito di sollevare, se saranno confermati i sospetti, il velo nei confronti dell'operato di un Dirigente generale, anch'esso pubblico dipendente, doppiamente in palese conflitto d'interesse: sia per l'autoconcessione del prestito, al di fuori dalle regole previste, sia per aver vistato l'avvio dell'azione disciplinare motivata da un comportamento gravemente nocivo all'immagine dell'Inps;
quale sia l'esito del procedimento disciplinare in questione, a parere degli interroganti palesemente sproporzionato rispetto alla vicenda così come conosciuta attraverso le notizie di stampa;
infine se, in conseguenza di quanto accaduto, si intenda valutare la modifica del regolamento della concessione dei prestiti al personale dell'Istituto, in particolare in quelle fattispecie che potrebbero consentire una gestione discrezionale, se non arbitraria, di fondi pubblici inseriti nel bilancio dell'Istituto, privilegiando gli effettivi fabbisogni dei lavoratori dipendenti, nonché uniformando le regole anche nei confronti dei dipendenti degli enti soppressi.
(4-08312)