IL SABATO DEL VILLAGGIO …A PIACENZA

Bologna -

 

La fervida immaginazione della direzione della sede di Piacenza ha partorito una nuova iniziativa: dopo la barzelletta del cronometraggio della tempistica dei vari prodotti (tentativo abortito per il deciso intervento della RdB), ha avviato l’apertura di uno sportello informazioni di quartiere, in quattro sabati   nel mese di ottobre in una zona “disagiata (???)” di Piacenza (abitanti 95.594, quindi evidentemente non stiamo parlando di una megalopoli).

Inutile dire che tale iniziativa, che si avvale del deciso sostegno di tutte le OO.SS. ad eccezione di RdB, è stata ampliamente pubblicizzata dalla stampa locale.

Su tale scelta, che aggiunge poco in termini di efficienza e servizi al cittadino, ma che si configura a nostro giudizio come una operazione di pura facciata (come il tanto strombazzato “Roadshow”, ovvero il circo mediatico-previdenziale voluto dal Mastrapasqua), non possiamo non esprimere il nostro più fermo e radicale dissenso, anche perché ciò che oggi timidamente parte a Piacenza come limitato e a termine potrebbe diventare un domani definitivo o addirittura ampliarsi.

 

Tale sperimentazione ci trova due volte in disaccordo: da una parte come cittadini contribuenti, dall’altra come sindacato che tutela i diritti dei lavoratori.

In merito al primo punto non riusciamo a vedere con chiarezza l’utilità sociale di un’apertura al sabato pagata tramite  risorse di tutti per un dubbio prestigio di immagine, mentre, per fare un  esempio, nello stesso sabato dello sportello di quartiere 30 allievi di una scuola elementare  si pigiano in una classe con immaginabili conseguenze dal punto di vista del confort e dell’apprendimento. In un cittadino attento e sensibile tale operazione può suscitare, giustamente, più disapprovazione che interesse e compiacimento. 

 

Come sindacato siamo fermamente contrari ad ogni ipotesi che miri a forzare i limiti posti dal contratto all’orario di lavoro che, lo ricordiamo al Direttore di Piacenza, continua ad essere ancora articolato su 5 giorni, nonostante le pressioni di Brunetta e dei suoi epigoni nell’Istituto.  

La miopia (per essere buoni) di tale scelta rischia di produrre (a fronte di qualche spicciolo elargito come straordinario ad una minoranza dei lavoratori) danni permanenti e generalizzati per tutto il personale dell’Istituto.

Ci fa particolarmente specie che anche la CGIL della sede di Piacenza abbia aderito acriticamente a tale progetto nonostante abbia contrastato a livello centrale, insieme a RdB, l’accordo sullo stanziamento dello straordinario per l’apertura delle sedi nelle giornate di sabato. Evidentemente per questa sigla la firma o meno degli accordi dipende non dai contenuti ma dalla controparte del momento.

 

A noi ci preme rassicurare i colleghi che, come nel caso del cronometraggio, useremo tutti gli strumenti a nostra disposizione per tutelare i diritti di tutti lavoratori e dell’utenza.

 

 

Coordinamento regionale RdB-CUB INPS Emilia Romagna