IL VICARIO "CIMABUE"

Comunicato n. 37/09

Nazionale -

Vi ricordate il frate Cimabue di una vecchia pubblicità televisiva, quello che faceva una cosa e ne sbagliava due? Così ci sembra il vicario del direttore generale, con la differenza che il fraticello era molto più simpatico.

 

L’ultima gaffe del nostro in ordine di tempo, ma per la verità non siamo aggiornati alle ultime ore, riguarda i messaggi N. 13557 del 12 giugno e N. 13815 del 17 giugno sul seminario di formazione per la dirigenza INPS.

 

Chiariamo subito che non abbiamo nulla da ridire sull’esigenza di riunire i dirigenti dell’Istituto “per favorire l’incontro e la coesione del gruppo dirigente”, così come non vogliamo cavalcare il facile filone della polemica legata alla location dell’evento, peraltro non molto ambiziosa stando ai giudizi espressi dai clienti dello Sheraton su Booking. Non vogliamo neppure soffermarci sui costi del soggiorno, perché avranno strappato, probabilmente, un prezzo assolutamente “conveniente”, finendo per pagare il doppio dei normali clienti.

 

La nostra attenzione è stata attirata, chissà perché, dalla cena del venerdì. Ebbene sì, il nostro Cimabue è riuscito a catalizzare l’attenzione su quella che altrimenti sarebbe stata una normale consumazione del pasto serale; in mano sua è diventata un evento. Dapprima sul messaggio N. 13557 aveva scritto che i partecipanti fuori sede per la cena del venerdì potevano utilizzare il trattamento di missione. Poi, venuto a sapere probabilmente che diversi dirigenti “per favorire l’incontro e la coesione” si erano dispersi in decine di ristorantini della capitale e dintorni, è intervenuto con il messaggio N. 13815 con all’oggetto la cena del 19 giugno. Un intero messaggio per comunicare il piacere di invitare tutti i convegnisti alla cena presso lo Sheraton Roma Hotel, assicurando i più riottosi e quelli che avevano già prenotato altrove che “…la presenza alla cena costituirà un’ulteriore occasione di conoscenza volta a sviluppare, in un contesto informale, i temi più attuali della cultura aziendale e partecipare le esperienze personali affiancando all’impegno che caratterizzerà le due giornate un momento di convivialità…”. Addio rigatoni con la pajata ed abbacchio a scottadito.

 

La cena del venerdì ha assunto in questo modo un valore abnorme, che ha quasi ridimensionato il programma del seminario, scatenando polemiche e risentimento tra i lavoratori. Ci voleva un apposito messaggio per proclamare urbi et orbi che anche i dirigenti mangiano?