(10/22) Nel giro di venti minuti ieri pomeriggio sono arrivati quattro messaggi dalla Direzione centrale Benessere organizzativo, sicurezza e logistica, con la comunicazione di altri tre casi di positività al Covid in direzione generale e di un caso di contatto diretto con congiunto convivente risultato positivo. Ormai è un susseguirsi di questo genere di comunicazioni che arrivano ad ogni ora del giorno e della sera e nelle giornate festive, inequivocabile segnale di una situazione sempre più critica e di un allargamento a macchia d’olio di casi di positività registrati non solo nella sede centrale ma in tutti i territori.

Cosa si aspetta a prendere seriamente in considerazione le ragionevoli richieste avanzate dalla USB fin dallo scorso 16 settembre?

• Smart working generalizzato garantito a tutte le figure professionali a copertura dell’intera settimana lavorativa fino al 31 marzo, scadenza attuale della fase di emergenza sanitaria;
• Lavoro in presenza solo su base volontaria o per svolgere attività effettivamente indifferibili;
• Attività d’informazione esclusivamente tramite contatto telefonico o web meeting;
• Riduzione dell’attività dei Centri medico legali alle visite strettamente necessarie con prevalenza di definizione delle domande di prestazione sulla base degli atti.

Non vogliamo i vostri voti, non vogliamo le vostre schede di valutazione individuale, pretendiamo garanzie su salute e sicurezza. Non vogliamo ammalarci per lavorare.