IN MEMORY MY DAY

Comunicato n. 14/08

Roma -

 

Non vogliamo soltanto ricordare l’appuntamento di Milano, organizzato dalla CUB e da altre realtà del sindacalismo di base, in un delicato momento di particolare importanza nella vita del Paese. Vogliamo anche andare indietro nel tempo. Trattenendo con noi la memoria. Per non dimenticare. 

Era decisamente battagliera la classe operaia degli Stati Uniti, esattamente 120 anni fa. Lottava per la famosa rivendicazione delle tre “8” (e cioè 8 ore per lavorare, 8 ore per il riposo e 8 ore per l’istruzione). Una mobilitazione incessante. Fino allo sciopero.

Proprio attorno a questa rivendicazione in molte città e nei sobborghi erano scoppiati disordini, in particolare alla Mc Cormick di Chicago, una fabbrica di macchine agricole dove i proprietari avevano ottenuto circa 400 guardie per proteggere i crumiri.  

Fu in questa occasione che l’ American Federation of Labour, guidata dall’anarchico Albert Ross Parsons, decise di organizzare un grande sciopero di protesta per il primo maggio, da estendere poi alle altre città.

La partecipazione allo sciopero fu massiccia. Ma la reazione violenta e sproporzionata.  Ciò nonostante, l’agitazione continuò per tre giorni, mentre gli scontri si erano fatti più violenti, con diversi feriti e 6 operai uccisi: i tafferugli si estesero poi a macchia d’olio.

La sera del 3 maggio 1886 circa 2.000 lavoratori parteciparono al comizio organizzato in Haymarket Square, ma vennero caricati dalla polizia. Mentre la folla cominciava a disperdersi, una bomba provocò la strage: 7 poliziotti, 4 operai e un centinaio di feriti.

Il governo accusò immediatamente gli anarchici, che si dichiararono invece innocenti.

Sette lavoratori vennero fermati, imprigionati e in poco più di un mese, nonostante la mancanza di prove e di testimonianze, condannati a morte sulla base di semplici indizi.

Per due di loro, completamente estranei alla vicenda, la pena venne poi “commutata” in ergastolo, mentre agli altri cinque non fu lasciata nessuna possibilità.

Così August Spies, Adolf Fischer, George Engel e Louis Ling (quest’ultimo stranamente “suicidato” in carcere il giorno prima dell’esecuzione) seguirono la sorte dell’anarchico Parsons: impiccati senza troppe storie perché servissero d’esempio. 

Non molto dopo, il governatore dello stato dell’ Illinois dichiarò pubblicamente che il processo era stato iniquo e decise pertanto di liberare i due anarchici che non erano stati giustiziati. Inutile aggiungere che la sua carriera fu immediatamente stroncata.

L’Associazione Internazionale dei Lavoratori, riunita in congresso a Parigi nel luglio del 1889 (cento anni dalla Rivoluzione Francese) fisserà poi la data ufficiale del 1° maggio per la celebrazione comune di una grande giornata di lotta internazionale nel mondo. 

 

 

 

Coordinamento regionale RdB-CUB INPS Lazio