IN MIGLIAIA SCRIVONO AL PRESIDENTE NAPOLITANO: STOP ALLE VIGNETTE DIFFAMATORIE
L’iniziativa lanciata dalla RdB-CUB venerdì scorso è riuscita in poche ore a bucare il muro dell’informazione. Su “la Repubblica” ed “Il Corriere della Sera” di sabato è stato dato ampio risalto alle lettere inviate dai lavoratori pubblici al Presidente della Repubblica, con la richiesta di rimuovere le vignette apparse sul sito del ministero per la pubblica amministrazione e l’innovazione.
L’indignazione dei lavoratori è generalizzata. Non si tratta di essere contrari alla satira o di volerla a senso unico, come fa credere Brunetta, ma non si può accettare che un sito istituzionale, pagato con i soldi di tutti i cittadini, compresi i lavoratori pubblici, sia utilizzato per finalità politiche e per istigare all’odio sociale contro il pubblico impiego.
Il ministro, incurante delle critiche, ha lanciato una nuova provocazione ed ha istituito un premio alla vignetta più “feroce” nei suoi confronti. Siamo al delirio di onnipotenza, ad una manifestazione di esagerato egocentrismo, trascinando le istituzioni su un terreno di spettacolarizzazione piuttosto che di confronto su fatti concreti, in un ambito di corrette relazioni.
Guai a cadere nella trappola del ministro, inviando magari qualche disegno, foto o scritto di critica sfidandolo alla pubblicazione. Si avallerebbe questa operazione vergognosa e questo intollerabile utilizzo di uno strumento istituzionale.
La RdB-CUB del Pubblico Impiego ha chiesto un incontro al Presidente Napolitano, in quanto garante dei diritti costituzionali dei cittadini, per metterlo in guardia da una campagna diffamatoria che sta diventando una vera e propria persecuzione nei confronti dei dipendenti pubblici.
Il ministro Brunetta dà letteralmente i numeri e sui quotidiani di oggi afferma che le assenze per malattia nel settore pubblico continuano a diminuire di mese in mese, addirittura del 30% a luglio. Di questo passo, in poco tempo, il geniale ministro avrà “guarito” tutti i lavoratori pubblici. Ma quali ossequiose amministrazioni forniscono tali dati? E poi perché non si fa un raffronto con il settore privato?
La RdB-CUB invita i lavoratori a continuare in queste ore nella civile ma ferma protesta, inviando al Presidente Napolitano la lettera che si allega.
Si riportano gli indirizzi a cui spedire la lettera, suggerendo di inserire nell’oggetto della mail un riferimento personalizzato, per evitare che la lettera sia automaticamente respinta:
presidenza.repubblica@quirinale.it
stampaweb@lastampa.it
prioritaria@ilmessaggero.it
redazione@ilmanifesto.it
segreteria@liberazione.it
politiche@unita.it
sd@repubblica.it
segretdir@corriere.it
segreteria.direttore@ilsole24ore.com
RdB-CUB Pubblico Impiego