In relazione alla questione "INTERVISTA-TI" ...la piccata risposta del Direttore centrale della Formazione

Nazionale -

Pubblichiamo la piccata risposta del Direttore centrale della Formazione al comunicato USB N. 83 del 23 dicembre scorso, nel quale abbiamo espresso il nostro parere in merito al questionario INTERVISTA-TI.

Evidentemente il dott. Caridi non è avvezzo alle critiche ed ha ritenuto, caso insolito all’INPS, di polemizzare direttamente con il sindacato. La cosa in sé non ci turberebbe, se non fosse per il tentativo, neanche troppo velato, di voler far passare la USB come un’organizzazione sindacale favorevole alle esternalizzazioni dei servizi e delle attività.

Vi invitiamo a leggere con attenzione il passaggio in cui il Direttore centrale scrive testualmente: “…Probabilmente se fosse stato dato in appalto all’esterno con conseguente spesa a carico dei lavoratori, sarebbe stato meno banale, ovvio e inutile?...“ Si tenta così d’insinuare l’idea che la USB avrebbe un occhio di riguardo per tutto ciò che è appaltato all’esterno. Niente di più falso. E’ evidente la mancanza di informazioni dell’ex Capo del Personale dell’INPDAP sulle battaglie intraprese dalla USB INPS: gli consigliamo di aggiornarsi sul sito del sindacato.

Se volessimo poi scendere sul terreno proposto dal Dirigente generale della Formazione, sarebbe semplice controbattere che se il 40% di risposte è considerato un dato che accredita la rilevazione, allora il 60% di lavoratori che non ha compilato il questionario ne decreta una sonora bocciatura. E la matematica non è un’opinione! Ma noi non siamo abituati al bilancino e non scendiamo sul terreno della ripicca. Tuttavia diffidiamo il Dirigente dall’esprimere giudizi come quelli riferiti all’iniziativa della USB del Lazio, pienamente legittima, che non ha posto veti (né goffi e né bizzarri), ma ha formulato un invito ai lavoratori. Capiamo che non volendo essere destinatario di critiche il Dirigente mal sopporti che un sindacato inviti i lavoratori addirittura a non compilare il famoso questionario, ma fino a prova contraria i limiti all’iniziativa sindacale non li pone il dott. Caridi (e per fortuna!).

Come si può, inoltre, definire “ … strumentalizzazione… “ un atto d’informazione com’è un comunicato sindacale, che può essere contestato nei contenuti ma non deve essere per questo bollato come un’iniziativa di strumentalizzazione.

Per il ruolo istituzionale che ricopre e per lo stipendio che percepisce, il Dott. Caridi farebbe bene ad essere più tollerante alle contestazioni, peraltro molto civili, formulate dalla USB in merito al questionario INTERVISTA-TI.

 

Ancora buon 2014 a tutte e tutti. USB Pubblico Impiego INPS

 

 

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Con riferimento al comunicato 83 del 23/12/2013 di codesta Unione sindacale, in relazione al paragrafo INTERVISTA-TI si puntualizza quanto segue:

·        Oltre il 40% dei dipendenti INPS, rispondendo costruttivamente al questionario proposto, ha dato indirettamente credibilità alla rilevazione, ritenendola evidentemente non così banale e ovvia ma utile e propositiva, così come si proponeva l’iniziativa stessa, e tutto ciò nonostante alcuni goffi e bizzarri  “veti” imposti (per esempio dalla USB Lazio);

·         La vera banalità risiede a nostro avviso nell’unilateralità di un giudizio privo di approfondimento e comprensione reale dello strumento e delle sue finalità. La strumentalizzazione dell’iniziativa appare ancor più evidente alla luce della presentazione effettuata nel corso della commissione bilaterale della formazione in data 20 novembre, laddove lo strumento era stato illustrato alla presenza dei rappresentanti sindacali fra cui USB, in un’ottica di condivisione e trasparenza;

·         L’abitudine ad attaccare qualsiasi iniziativa minimamente innovativa per mera strumentalizzazione, è essa stessa “inutile” e “banale”. Nel caso del questionario l’iniziativa ha la finalità di dare voce ai lavoratori, di permettere loro di esprimersi riguardo ad un evento che li tocca quotidianamente e direttamente;

·         Si precisa che il questionario, come già comunicato peraltro nella Commissione bilaterale, è stato progettato e realizzato esclusivamente dai “lavoratori” delle direzioni Centrali Formazione e Sviluppo competenze e DCSIT, sulla base di un preciso disegno di ricerca e con l’individuazione di dimensioni ed indicatori specifici. Probabilmente se fosse stato dato in appalto all’esterno con conseguente spesa a carico dei lavoratori, sarebbe stato meno banale, ovvio e inutile?

·         In ogni caso, come indicato nel messaggio hermes del Direttore Generale n. 19444 del 28/11/2013, l’insieme dei dati derivanti dal questionario sarà raccolto e analizzato con lo scopo di focalizzare al meglio i fabbisogni formativi sulle esigenze emergenti. Tale fase è necessaria per costruire  insieme ai lavoratori il successivo percorso che accompagnerà ognuno  allo sviluppo o miglioramento in alcune delle proprie competenze personali. La metodologia utilizzata per costruire il “questionario” prevede un’analisi strutturata a tutto campo, in base alla individuazione delle seguenti quattro dimensioni: culturale-valoriale, comunicativa-relazionale, cognitiva e, infine, organizzativa. Rispondere al questionario/intervista ha offerto la possibilità ai lavoratori  di far sentire la propria voce prendendo parte attiva ad un percorso pensato per costruire  coerenti iniziative formative sull’aspetto dell’integrazione, il più possibile vicine alle effettive esigenze professionali di ciascuno;

·         In conclusione un’iniziativa quale quella del questionario, così come formulata, non può e non deve essere presa a pretesto e meramente strumentalizzata per motivi altri che poco o nulla hanno a che fare con l’iniziativa stessa. Considerata la serietà di codesta Organizzazione Sindacale, siamo sicuri che un maggiore approfondimento porterà ad un ripensamento sul “giudizio” dell’iniziativa intrapresa, soprattutto dopo che saranno rese note le analisi sui dati raccolti anche a tutti i Sindacati.

 

Con  cordialità

Vincenzo Caridi