INPS, IL FLOP DEL 1° APRILE COLPA DEGLI HACKER A SOSTENERLO L’ORGANISMO CONTRO LE INFILTRAZIONI MAFIOSE
(82/20) Quando lo scorso 1° aprile, al termine di una mattinata d’inferno, il presidente dell’INPS annunciò che il portale dell’Istituto da alcuni giorni era oggetto di attacchi di hacker provenienti soprattutto dall’Europa dell’est, più di qualcuno storse il naso pensando fosse una scusa per coprire le inefficienze del sistema informatico dell’INPS.
Oggi invece l’Organismo permanente di monitoraggio e analisi sui rischi di infiltrazione delle mafie nell’economia, istituito in piena emergenza Covid, conferma la tesi di Tridico e si sofferma su quell’infausta giornata, diventata oggetto di speculazione e di attacchi all’Istituto e al suo presidente.
Come riportato da numerose testate giornalistiche, oltre ad analizzare gli interessi economici della malavita organizzata legati all’emergenza sanitaria, con la produzione e commercializzazione dei dispositivi di protezione e dei farmaci anti Covid, il secondo report licenziato dall’Organismo interforze affronta il caso della difficoltà di accessi al sito dell’INPS nella giornata del 1° aprile, quando si aprì per i lavoratori autonomi la possibilità di presentare la domanda per il bonus da 600 euro. Il sito collassò anche per colpa di una “campagna Ddos”, consistente nell’invio massivo di richieste e interazioni indirizzate al sito dell’INPS per provocare la paralisi del servizio web. Sarà ora aperta un’inchiesta penale.