Inps Lazio. NULLA DI NUOVO ALL' ALBA

Roma -

Il primo incontro del nuovo anno convocato la scorsa settimana dalla direzione regionale, al quale abbiam partecipato coi delegati INPDAP ed ENPALS, non ha riservato particolari sorprese, almeno per tutto quel che concerne la logistica e la ventilata riorganizzazione delle strutture INPS del Lazio, tuttora sulla carta.

Dalla mappatura completa degli stabili presenti sull’intero territorio nazionale è stata stralciata l’area romana, mentre si sta lavorando per l’adeguamento delle strutture di Montesacro e del Tuscolano, che dovrebbero partire in primavera.

L’invito, da noi peraltro condiviso, fatto dalla direzione regionale è stato quello di lasciar perdere le voci e tutto ciò che fa parte solo di illazioni, anche perché non è stato ancora approvato il bilancio preventivo 2013 ed i tempi ovviamente si allungano in maniera indeterminata. Insomma si continua a navigare a vista.

Allo studio ci sarebbe una necessaria rivisitazione dei CAP, rinviata al momento sine die, mentre s’è fortunatamente arenata la riorganizzazione in ballo a Rieti.

La sola certezza è stata data dall’imminente spostamento dell’agenzia di Tivoli, considerate le sue inaccettabili condizioni logistiche più volte denunciate, con il probabile accorpamento nello stesso stabile dell’agenzia di Guidonia, nel corso della prossima estate, la cui autorizzazione sembra sia stata concessa da parte della Direzione Generale “a patto di unificare le agenzie” per ottenere risparmi.

Abbiamo perciò chiesto copia della documentazione e gli atti del procedimento riguardanti la gara d’appalto (vedi richiesta allegata), in quanto “a disposizione di tutti”, trattandosi di uno stabile definito molto ampio comunque in locazione.

Per quanto concerne la forzata apertura dell’agenzia di Fiumicino, come da noi denunciato nel comunicato n. 36 dello scorso anno, la situazione si è ancor più ingarbugliata. Rammentiamo in proposito che allora la USB non ha sottoscritto un accordo al buio, ratificato da tutte le altre OOSS, proprio per la mancanza di criteri oggettivi ed in previsione del fatto che potesse poi venire a mancare un numero minimo di adesioni da parte dei colleghi, cosa puntualmente accaduta.

Adesso si è scoperto che rispetto al fabbisogno iniziale pari ad almeno 15 unità (di cui 2 dell’area A e 7 provenienti dalla Sede madre) sono pervenute soltanto 3 domande, per cui la direzione regionale intende attivare la mobilità d’ufficio.

E non basteranno i 35.000 euro richiesti una tantum alla Direzione Generale, in quanto si tratta in buona sostanza di mandare allo sbaraglio il personale verso quello che viene considerato un vero e proprio avamposto, mentre si vocifera già di una formazione (leggi: affiancamento) per i colleghi INPDAP ed ENPALS.

Abbiamo poi preso atto con soddisfazione che, grazie alle nostre iniziative sulla trasparenza, finalmente anche nel Lazio i colloqui delle selezioni si svolgeranno d’ora in poi a porte aperte, avendone la direzione regionale recepito il criterio, mentre sulle motivazioni che hanno portato di recente alla revoca dell’incarico assegnato ad altri dipendenti le risposte sono state ancora una volta lacunose.

Alla luce del messaggio Hermes n. 1051 del 17.01.2013 abbiamo infine chiesto alla direzione regionale di porre una particolare attenzione sugli ammortizzatori sociali in deroga, non essendo stato prorogato dalla “legge di stabilità” l’istituto dell’anticipazione di CIG in deroga previsto ormai dal 2009.

    

Roma, 21 gennaio 2013         (03/13)

Coordinamento Regionale USB INPS Lazio