Inps Lazio. SQUARCIARE IL VELO
Era iniziata male ed è finita peggio la vertenza dei lavoratori della Filiale Roma sud est, sulla ingiustificata decurtazione dell’incentivo 2012 in misura del 20%. Il responsabile della Pianificazione e Controllo in DG aveva infatti confermato, già nella mattinata di lunedì nel corso dell’Osservatorio sulla Produttività, che i giochi erano praticamente fatti, fornendo dati “non suscettibili di variazioni” sul tavolo tecnico e rinviando le eventuali modifiche da apportare al tavolo politico.
Insomma, lo stesso iter adottato l’anno scorso e potevamo anche aspettarcelo. Dove, però, si è toccato inopinatamente il fondo è stato nel successivo incontro fiume del pomeriggio, svoltosi presso la Sede del Casilino e durato circa 4 ore.
Messo alle strette dal fuoco di fila delle domande poste da una battagliera RSU e da tutte indistintamente le OOSS, il direttore della Filiale ha provato più volte ad arrampicarsi sugli specchi, alternando improponibili giustificazioni a irrisorie dichiarazioni d’intenti, per finire inesorabilmente KO innanzi a richieste chiave: Quali sono nella pratica le motivazioni che hanno portato a questa inaccettabile decurtazione? E perché non ci sono poi stati aggiustamenti in corso d’opera? E più in generale come mai sono saltate le più semplici regole di comunicazione?
Nessuna spiegazione plausibile o quanto meno degna di questo nome è stata in realtà fornita sull’accaduto se non quella dell’utilizzo imposto di un meccanismo contorto (il tristemente noto cruscotto), che bisognerà necessariamente andare a rivedere, perché programma tagli automatici tesi a “spremere” il personale.
Ma poiché al peggio non c’è mai fine, l’impudenza è stata tale da auspicare un rinnovato impegno ed uno sforzo ulteriore per “non mollare la presa” nel 2013, balbettando di monitoraggi costanti misti ad inverosimili riduzioni delle criticità.
Per il resto nessuna reazione, solo un muro di gomma e l’annichilimento totale.
Ora, che lo strumento utilizzato per premiare/punire annualmente alcune Sedi fosse molto simile al gioco delle tre carte, lo sapevamo e l’abbiamo denunciato da tempo. Non è possibile infatti che i lavoratori paghino sulla qualità se poi gli obiettivi di produttività sono stati raggiunti. E pur prendendo in considerazione i venerabili numeri la vera beffa consiste nel recupero inutile di circa 9 punti !!!
Nel ribadire che dati così congegnati non ci hanno mai appassionato, la USB ha denunciato con fermezza la latitanza della direzione regionale, consegnando il documento scaturito dall’assemblea dell’8 febbraio (vedi allegato) ed esigendo, nel contempo, l’immediata intera restituzione del maltolto dal mese di marzo.
Rammentiamo in proposito che lo scorso anno in Campania lo stesso problema è stato parzialmente risolto grazie al fattivo impegno della direzione regionale, mentre quest’anno presso la direzione metropolitana esso neanche si è posto.
Come aveva promesso nel corso della riunione la USB ha portato ieri sul tavolo nazionale l’intera vertenza, ottenendo subito l’interessamento del nuovo capo del personale ad interim che resta ora in attesa di “adeguata documentazione”.
In caso contrario, alla direzione della Filiale non resterebbe che prendere atto doverosamente di un fallimento annunciato e rassegnare poi coraggiosamente le inevitabili dimissioni, utili a fare chiarezza e a squarciare il velo dell’ipocrisia su di un meccanismo fasullo e sul flop di una riorganizzazione non condivisa.
Roma, 13 febbraio 2013 (05/13)
Coordinamento Regionale USB INPS Lazio