Inps Lazio. TUTTO PER FARE CARRIERA
Era praticamente iniziata proprio come 10 giorni fa, nello stesso identico modo, la riunione di ieri presso la sede regionale: la complessità dei nuovi obiettivi da raggiungere per il Lazio nel 2013, con tanto di circolare 9 alla mano, corredata da numeri e tabelle per buona parte inattendibili.
Abbiamo perciò interrotto subito la riunione chiedendo anzi tutto chiarimenti e assicurazioni sulla restituzione del maltolto a tutti i lavoratori della Filiale Roma Casilino, ritenendo necessaria e indispensabile la verifica sulla produzione 2012 prima di passare, anche semplicemente, a trattare di quella prevista nel 2013.
Visibilmente infastidita, la direzione regionale ci ha comunicato che ha già fatto con la solita lettera di rito “tutto quanto era nelle sue facoltà per rappresentare le difficoltà esistenti presso la Filiale” e che non è possibile pronunciarsi adesso sull’entità dell’eventuale recupero perché poi “spetta ad altri”. Capitolo chiuso.
L’illustrazione successiva del nuovo piano previsto per l’anno 2013, con allegati obiettivi e prospetti relativi agli ultimi sei mesi, ha di fatto portato ad un rinvio, finalizzato a comprendere i meccanismi che si vogliono utilizzare oggi, mentre i costi ipotizzati derivano da obiettivi considerati nello scorso mese di settembre.
Non c’è ora alcuna idea insomma dell’impatto che avrà sicuramente la gestione pubblica sull’accorpamento degli Enti, proprio perché non è stato considerato il calo in questa realtà oggettiva. Col magico risultato di vedersi il parametro 124 balzare in futuro a quota 135 (!), nell’attesa di un nuovo famigerato cruscotto.
In buona sostanza e indicatori di economicità a parte, il meccanismo resta teso a spremere ancora il personale, facendolo lavorare di più e pagandolo di meno, mortificando peraltro l’utenza. Ma chi se ne importa? Tanto ci sono i patronati…
La direzione regionale ci ha poi comunicato che sono stati disdettati i contratti del Tuscolano e di Montesacro, per le quali sedi è già previsto uno spostamento entro giugno, mentre l’assetto logistico delle altre strutture dell’area romana di cui tanto si vocifera è stato rimandato al secondo semestre del corrente anno. Per quanto concerne la forzata e sempre più rischiosa apertura dell’Agenzia di Fiumicino, abbiamo ribadito che le otto persone in qualche modo reperite sono da considerarsi sicuramente insufficienti ed abbiamo invitato quindi la direzione regionale per il momento a soprassedere, assumendosi tutte le responsabilità.
Sostegno incondizionato abbiamo espresso alla lotta dei lavoratori dell’Agenzia di Guidonia, che la direzione regionale ha deciso unilateralmente di chiudere, in un territorio di oltre 120.000 abitanti e che si pretende ora di poter gestire con la creazione di un semplice punto INPS (vedi documento allegato).
Nel merito, desta veramente sconcerto il comportamento assunto dai comitati provinciale e regionale (vere e proprie banderuole) schieratisi solo inizialmente con l’utenza.
Velo pietoso da stendere anche sull’ultima balzana proposta della responsabile della Filiale Roma EUR sulla ipotizzata chiusura dell’Agenzia di Anzio, che serve un bacino di 200.000 utenti con sei sole unità votate al martirio ora in carico a Pomezia.
Senza criteri validi e senza un briciolo di chiarezza nell’organizzazione
resta incomprensibile come si possano abbassare le saracinesche dove non si è capaci di gestire ed aprire Agenzie senza dipendenti. Con tanti saluti all’utenza.
Roma, 22 febbraio 2013 (06/13)
Coordinamento Regionale USB INPS Lazio