INPS Torino e gli effeti del Jobs act di Renzi
Il motivo è PRIVATIZZARE, all’INPS GIRANO TANTI SOLDI, L’INPS ha TANTE PROPRIETA’, è l’Ente con il Bilancio 2° solo allo Stato Italiano, è l’Ente che ogni anno con il risparmio di gestione da centinaia di migliaia di euro per risanare il Debito Pubblico, perché lasciarlo in mano PUBBLICA?
GLI EFFETTI DEL JOBS ACT E DELLE POLITICHE DI GOVERNO SI RIPERQUOTONO PURE NELLE PRATICHE INPS
E’ doloroso aver appreso che una lavoratrice abbia tentato di bruciarsi viva mentre era in coda presso gli sportelli INPS di Torino. Quest’atto va concepito come ultima spiaggia della rabbia sociale; non è altro che il risultato di molteplici fattori di disperazione causati dalla riforma Jobs Act, tanto voluta da Governo e padroni con la complicità ormai palese di CGIL CISL UIL. Questa “riforma del lavoro” , fortemente voluta da Renzi, non fa che togliere diritti e aumentare le burocrazie interne all’INPS aumentando “cavilli di diritto” e “problemi tecnici” per poter avere la disoccupazione, ora Naspi. Di fatto danneggiano chi è precario riducendogli e a volte azzerandogli il periodo di disoccupazione, solamente perché non ha potuto prestare manodopera per 4 anni consecutivi.
Aggiungiamoci pure all’ INPS quel giusto pizzico di sfruttamento e aumento dei carichi di lavoro, come avviene nel settore privato, che vede l’aumentare di dirigenti a fronte del blocco del tour over, il mancato inserimento di nuove leve che possano dare un ricambio generazionale e nuovo impulso a questo Ente. Aggiungiamoci ancora l’interesse categorico dei dirigenti di far carriera sulle spalle degli impiegati, i quali devono supportare la mattina il servizio agli sportelli e nel pomeriggio l’elaborazione delle pratiche, costringendoli a correre per fare punteggi utili solo ai premi di produttività, che servono per la progressione di carriera dei direttori provinciali e regionali. E signori il gioco è fatto ! La macchina INPS risponde a logiche molto diverse da quelle che si leggono sui giornali o sul sito stesso dell’Istituto.
Questo processo di distruzione e smantellamento dell’INPS e dei diritti assicurativi del lavoratore è delinquenziale e premeditato, voluto dai Governi, dallo Stato, dai Capitalisti. Da una nota di USB INPS di Lodi, che facciamo nostra, possiamo dichiarare che a metà anni ’90 la POLITICA irruppe nell’Istituto e con essa la gestione della nomina governativa dei presidenti (quello di oggi è Tito Boeri) cancellando il Consiglio di Amministrazione con tutti i sui poteri e i sui rappresentanti. Il motivo è PRIVATIZZARE, all’INPS GIRANO TANTI SOLDI, L’INPS ha TANTE PROPRIETA’, è l’Ente con il Bilancio 2° solo allo Stato Italiano, è l’Ente che ogni anno con il risparmio di gestione da centinaia di migliaia di euro per risanare il Debito Pubblico, perché lasciarlo in mano PUBBLICA?
Con la Privatizzazione e l’esternalizzazione dei servizi gli amici e gli affaristi hanno più possibilità di speculare sulle spalle dei contribuenti, ingannandoli e infine togliendoli diritti e prestazioni. Ridicolo direte Voi, impossibile.. e allora perché CGIL CISL UIL non reagiscono a tali attacchi allo STATO SOCIALE (non quello farlocco che vogliono infilare in ogni contratto nazionale : vedi sanità integrativa, pensione integrativa, scuola privata etc). CIGIL CISL UIL altro non fanno che partecipare alla spartizione della Torta Pubblica, inserendo propri Rappresentanti all’interno dei degli Enti Privati (SANIFONDS, LABORFONDS, FONDO COMETA etc. ) e utilizzando i Vostri soldi come bancomat, sono COMPLICI!
Detto questo, forse Vi è ormai chiaro l’intento di questo Stato, di questa Unione Europea di questo Capitalismo, dei Sindacati governativi e dei Governi: RUBARE AL POPOLO PER DARE AL RICCO.
La totale responsabilità di quanto avvenuto ieri all’INPS di Torino è di questi signori !
Concludiamo con il ricordare a tutti che la causa del mal funzionamento INPS non è assolutamente da attribuire ai lavoratori e alle lavoratrici dell’Ente i/le quali, pure a Trento, più volte hanno manifestato il dissenso verso questa mal organizzazione, denunciandone il risultato finale, il mal servizio offerto all’utente e i tempi biblici per ottenere ammortizzatori sociali e prestazioni dovute. Accusiamo i veri colpevoli e prendiamocela con loro, uniamoci con chi lavora nel Pubblico e subisce vessazioni come già avviene nel Privato, solo così possiamo salvare lo Stato Sociale e i nostri Diritti.
p.USB Lavoro Privato