INTERVENTI PER LA TUTELA DELLA SALUTE E DELLA SICUREZZA NELLA “FASE 2” DELLA PANDEMIA DA SARS-COV-2
Le misure da individuare per tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori dell’INPS nella “Fase 2” della pandemia da SARS-CoV-2 sono oggetto di contrattazione e saranno inserite in un accordo nazionale che diventerà riferimento per la contrattazione territoriale sui medesimi argomenti. Con il presente documento vogliamo contribuire alla stesura dell’accordo toccando se non tutti sicuramente i principali punti che il tavolo si troverà ad affrontare.
Per la generalità del personale dell’Istituto il lavoro agile resta la modalità ordinaria di effettuazione della prestazione lavorativa fino alla cessazione dell’emergenza sanitaria, ovvero fino ad una data antecedente stabilita con decreto dal Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per la Pubblica Amministrazione. Fanno eccezione le attività che non è possibile svolgere da remoto e che risultino indifferibili, il cui elenco dovrà essere inserito nell’accordo.
PULIZIA E SANIFICAZIONE DELLE SEDI E DELLE POSTAZIONI DI LAVORO
I locali e le postazioni di lavoro, compresi computer e telefono, gli impianti di climatizzazione, dovranno essere igienizzati e sanificati con una frequenza che sarà indicata all’interno dell’accordo sindacale, per garantire il massimo della sicurezza possibile. L’efficienza degli impianti di climatizzazione risulta fondamentale nell’attuale emergenza sanitaria. I lavoratori si dovranno impegnare ad assicurare un costante ricambio d’aria alle stanze in cui è ubicata la propria postazione di lavoro.
I bagni ad uso dei dipendenti dovranno essere puliti ed igienizzati almeno due volte per ogni turno di lavoro, provvedendo quotidianamente anche alla loro disinfezione, mentre per i bagni ciechi si dovrà intervenire con scelte adeguate. I bagni dovranno essere dotati di carta usa e getta e di dispenser di gel disinfettante.
In tutto il periodo di emergenza sanitaria l’attività d’informazione ai cittadini utenti sarà assicurata principalmente tramite sportello telefonico, anche per appuntamento, posta elettronica, contact center e piattaforme di call conference.
In vista di una parziale e progressiva ripresa dell’attività d’informazione in presenza nelle sedi, dovranno essere adottate le seguenti misure, senza le quali non sarà possibile l’apertura degli sportelli:
- Segnalazione di percorsi obbligati da seguire in entrata verso gli sportelli e in uscita, provvedendo a diversificare i varchi;
- Disponibilità di dispenser di gel disinfettante all’ingresso della sede e ad ogni sportello;
- Installazione di una barriera in plexiglass in ogni postazione adibita a sportello;
- Servizi igienici in uso esclusivo dei cittadini da pulire ed igienizzare almeno due volte al giorno, provvedendo quotidianamente anche alla loro disinfezione, mentre per i bagni ciechi si dovrà intervenire con scelte adeguate. I bagni devono essere dotati di carta usa e getta e di dispenser di gel disinfettante.
I cittadini/utenti per accedere alle sedi dovranno indossare la mascherina chirurgica, compilare una dichiarazione relativa al proprio stato di salute con riferimento specifico al Covid-19, sottoporsi alla misurazione della temperatura corporea tramite termoscanner.
I dipendenti INPS addetti all’attività d’informazione dovranno indossare mascherina chirurgica e guanti.
Le guardie giurate dovranno essere protette da mascherina, visiera e guanti.
ORGANIZZAZIONE DEGLI SPAZI
Ogni stanza dovrà essere occupata da un solo lavoratore, indipendentemente dalla grandezza del locale. Questo per evitare che il dipendente sia costretto ad indossare la mascherina per tutta la durata dell’orario di lavoro. Qualora il locale lo permetta, potranno essere allestite due postazioni di lavoro, da utilizzare tuttavia in modo alternato.
L’ascensore dovrà essere utilizzato da un solo dipendente per volta, tranne il caso in cui possa essere garantita una distanza di almeno 1 metro elevando così la portata a due persone al massimo.
Le aree comuni dovranno essere continuamente arieggiate, mentre per quelle chiuse, senza possibilità di ricambio d’aria, dovranno essere previsti interventi con disinfettanti in grado di eliminare batteri, virus, muffe ecc.
In tutti gli spazi comuni dovrà essere disponibile un dispenser di gel disinfettante, così come in prossimità di apparecchi di uso comune come: macchine fotocopiatrici, macchinette distributrici di caffè, bevande e cibo. Si dovrà provvedere a delimitare gli spazi intorno a tali apparecchi così da assicurare sempre il distanziamento di almeno 1 metro.
Nei locali adibiti a bar/mensa si dovranno rispettare le indicazioni di distanziamento contenute nelle disposizioni governative, provvedendo a delimitare gli spazi anche attraverso apposita segnaletica e gestendo il flusso delle persone se necessario attraverso la prenotazione.
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI)
I dipendenti dovranno ricevere in dotazione una mascherina chirurgica ed un paio di guanti per ogni giornata lavorativa in sede. Analoga dotazione dovrà essere garantita ai lavoratori delle società appaltatrici (servizio di pulizia, manutenzione impianti, servizio di vigilanza, informatici società esterne) qualora tali società non dovessero ottemperare ai loro doveri.
Gli ispettori di vigilanza, nel momento in cui riprenderanno a fare gli accessi presso le imprese dovranno essere dotati di adeguata protezione rispetto al settore di appartenenza della società oggetto dell’accertamento.
Il personale del Centro Medico Legale a seconda delle funzioni a cui è preposto dovrà avere in dotazione mascherine FFP2/FFP3, guanti, visiera, camice monouso.
MISURE INDIVIDUALI DI PREVENZIONE
Al personale che accede agli uffici per svolgere attività non effettuabili da remoto dovrà essere data la possibilità di sottoporsi su base volontaria al test sierologico, per verificare se in qualche modo si è venuti in contatto con il virus e contribuire all’analisi statistica generale.
L’INPS potrebbe sottoscrivere convenzioni con strutture sanitarie pubbliche per far effettuare il test ai dipendenti.
Ai dipendenti che si recano in sede all’ingresso sarà misurata la temperatura corporea con termoscanner. Qualora fosse rilevata una temperatura di almeno 37,5°C l’accesso in sede sarebbe negato e scatterebbero gli accertamenti del caso. Analoga previsione deve essere fatta per il cittadino utente che si reca in sede per chiedere informazioni e per coloro che si sottopongono a visita per il riconoscimento dell’invalidità civile.
In tutto il periodo di emergenza sanitaria come si è affermato più volte il lavoro agile deve continuare ad essere la modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa. In ogni caso per eventuali esigenze di lavoro in presenza si dovrà innanzitutto privilegiare la volontarietà, escludendo dipendenti affetti da patologie degenerative, da malattie croniche dell’apparato respiratorio, titolari di permessi Legge 104, genitori su cui grava la cura e l’assistenza di figli in età scolare, oppure ancora chi per raggiungere il posto di lavoro deve prendere un mezzo pubblico.
Qualora l’amministrazione disponesse la turnazione del personale per evitare presenze contemporanee nella sede, oppure scaglionamenti in entrata ed in uscita, dovranno attivarsi i relativi istituti contrattuali che riconoscono la maggiorazione della retribuzione oraria, oppure occorrerà trovare altre soluzioni contrattuali, ma non è accettabile che una gravosa articolazione dell’orario di lavoro non sia indennizzata.
INFORMAZIONE E FORMAZIONE DEL PERSONALE
L’accordo nazionale dovrà contenere precise indicazioni sugli interventi informativi e formativi assicurati, così da permettere a tutti i dipendenti di ottemperare alle proprie funzioni con consapevolezza ed accortezza, non solo rispetto ai rischi di diffusione del virus ma anche con riferimento al lavoro agile emergenziale dal proprio domicilio.
AGGIORNAMENTO DVR E DUVRI
L’accordo nazionale dovrà fornire ai datori di lavoro ed a tutte le figure preposte alla tutela della salute e della sicurezza del personale dell’INPS indicazioni temporali per l’aggiornamento del Documento di valutazione dei rischi e del Documento di valutazione dei rischi d’interferenza, così da comprendere il rischio da Covid-19 tra le malattie professionali come da indicazioni dell’INAIL.
LAVORO AGILE IN EMERGENZA SANITARIA
L’accordo nazionale sulla “Fase 2” dovrà affrontare anche le modalità con cui deve essere garantita la prestazione lavorativa in modalità agile per emergenza sanitaria, poiché i dirigenti territoriali in queste settimane hanno avanzato richieste a volte inaccettabili, lavorando molto di fantasia. Qualora per problemi di tempo non si riuscisse ad approfondire questo importante argomento, l’accordo dovrà in ogni caso contenere un impegno circostanziato per la definizione di una specifica intesa che chiarisca gli aspetti rimasti confusi del lavoro agile in emergenza sanitaria, così da ricondurre al contratto collettivo nazionale di lavoro le questioni che attengono all’orario di lavoro, alla produttività ecc.