INVECE DI IMPORRE LA TRATTATIVA…

Comunicato n. 6/09

Nazionale -

La CGIL INPS ha chiesto ed ottenuto il blocco delle trattative fino al 13 febbraio, data in cui ha proclamato lo sciopero del pubblico impiego. All’amministrazione non è sembrato vero di  potersi sottrarre ancora al confronto sul contratto integrativo 2009, sulla RIA degli ex insegnanti e su altre importanti questioni che abbiamo elencato nel nostro comunicato n. 4 del 21 gennaio.

 

Dopo aver affrontato negli ultimi mesi argomenti che interessavano maggiormente l’amministrazione e le scelte organizzative che intende attuare, si profila così un mese di blocco del confronto sindacale, in un momento in cui si dovrebbe maggiormente incalzare la controparte per avere risposte precise sulle reali risorse economiche disponibili per la contrattazione.

 

Non possiamo e non vogliamo restare a guardare. Il 5 febbraio protesteremo davanti gli uffici del capo del personale, in direzione generale, per chiedere la costituzione formale del Fondo di Ente 2009, proseguendo nello stato di agitazione permanente dei lavoratori dell’Istituto finché non saranno restituite le risorse economiche sottratte con la Legge 133/2008. Non accettiamo richieste di aumento della produttività o riorganizzazione di uffici se prima non si affronta e si risolve il problema dei tagli agli incentivi 2009.

 

Invitiamo i lavoratori a trasformare la giornata del 10 febbraio, nella quale terremo la consultazione sul contratto 2008-2009, in una giornata di straordinaria mobilitazione, nella quale dire NO all’accordo del 23 dicembre per il Parastato, a quello del 22 gennaio per la riforma dei contratti, alla Legge 133/2008 ed al Protocollo del 30 ottobre. Una partecipazione massiccia alla consultazione ed alle iniziative che animeranno la giornata di protesta, sarà la migliore risposta a chi vuole insabbiare tutto e nascondere i problemi, o a chi, in nome della protesta, fa scelte che finiscono col favorire la controparte.

 

PARCHEGGI INPS: TRE POSTI ALLA RdB, CHE LI CEDERA’ AI LAVORATORI.

 

L’amministrazione centrale non ha mai voluto indicare i criteri con i quali assegna i posti auto nei parcheggi interni agli stabili della direzione generale. Noi della RdB da tempo sosteniamo che: fatte salve le esigenze strettamente istituzionali e quelle dei colleghi con difficoltà motoria certificata dal medico competente, il resto dei posti sia lasciato agli altri dipendenti, regolando l’accesso al parcheggio con un semaforo che segnali la momentanea disponibilità, per un pieno e dinamico utilizzo degli spazi di parcheggio, evitando liste di amici o di protetti.

 

In questi giorni l’amministrazione ha deciso invece di riservare un congruo numero di posti ai delegati delle organizzazioni sindacali rappresentative, probabilmente in ragione del loro peso di rappresentatività, assegnando inoltre un posto auto anche per ciascuna delle organizzazioni sindacali non rappresentative.

 

A noi è stato comunicato di avere diritto a tre posti, ma ci siamo rifiutati di comunicare i nominativi dei delegati nazionali della RdB, in coerenza con scelte passate, decidendo di cedere i tre posti auto ai lavoratori che ne faranno richiesta nell’assemblea che abbiamo indetto per il 10 febbraio, in occasione della consultazione sul contratto di lavoro, estraendo pubblicamente a sorte i tre nominativi. E’ un modo per protestare contro questo malcostume, fatto di clientele, di ostentazione di un potere miserabile e di privilegi inaccettabili, mentre ai lavoratori è chiesto di continuare a foraggiare le casse sindacali con le quote, dovendo poi pagarsi il tagliando del parchimetro o la multa in caso di sosta in doppia fila. Noi la nostra parte la facciamo, invitiamo tutte le organizzazioni sindacali a fare altrettanto.