La commissaria INPS Gelera incontra i sindacati: le proposte di USB

Roma -

LA COMMISSARIA GELERA INCONTRA I SINDACATI – LE PROPOSTE USB

(38/23)  Il primo incontro ufficiale tra la Commissaria Straordinaria Inps Micaela Gelera e i sindacati aziendali è stato all’insegna dei buoni propositi. Nel suo breve intervento introduttivo Gelera ha manifestato piena disponibilità al confronto e alla collaborazione con le organizzazioni sindacali, allo scopo di migliorare i servizi ai cittadini e di valorizzare il personale dell’Istituto, riconoscendo la necessità di incrementare l’organico.

I delegati USB hanno raccolto tale disponibilità, dando il benvenuto e augurando buon lavoro alla Commissaria e garantendo – come è sempre avvenuto con i suoi predecessori – confronto leale e collaborazione ma anche critiche senza sconti – nel rispetto dei rispettivi ruoli e prerogative.

Nel nostro intervento abbiamo evidenziato preliminarmente la necessità di difendere e rivendicare l’autonomia dell’Istituto che, sancita dalla L. 88/1989, è stata negli anni recenti molte volte svilita e messa in discussione da tentativi di controllo del potere politico, non adeguatamente contrastati dai vertici. In quest’ottica è cruciale il ruolo della vigilanza ispettiva Inps, un presidio di legalità e un patrimonio collettivo che deve essere riportata al pieno delle sue funzioni con l’abolizione del ruolo ad esaurimento, la possibilità di tornare ad assumere ispettori e il ripristino della Direzione Centrale Vigilanza. Altrettanto importante il ruolo dell’informatica e delle banche dati dell’Istituto, il cui governo deve essere mantenuto in ambito pubblico, contrastando il tentativo di privatizzazione attraverso la Società 3I, che USB ha combattuto fin dal principio e che continuerà a combattere.

Abbiamo evidenziato il momento di criticità attraversato da Inps Servizi, la società controllata che gestisce il Contact Center. La parziale reinternalizzazione di tale attività, che USB aveva convintamente appoggiato, non è stata portata a termine nel modo atteso e corretto: la direzione dell’azienda non ha presentato un piano industriale, non garantisce corrette relazioni sindacali nè adeguata formazione. Molti lavoratori non hanno visto riconosciuta l’anzianità di servizio e subiscono un tempo parziale involontario, con una retribuzione inferiore a quella che percepivano dal datore di lavoro privato. Un’inaccettabile situazione di lavoro povero alle dipendenze – sia pure indirette – di chi sarebbe deputato a combatterlo.

Altri temi importanti a cui abbiamo accennato sono la crisi degli organici e la necessità di rivedere l’organizzazione del lavoro dopo il fallimentare “reassessment”, pur senza lanciarci nell’ennesima riorganizzazione. L'Istituto ha bisogno di stabilità e di chiarezza per operare al meglio, lasciando da parte la rincorsa ad organizzazioni che andrebbero bene per società private, mantenendo invece in primo piano l'esigenza di fornire servizi a tutti i cittadini, non solo a quelli più digitalmente evoluti, e mantenendo il suo ruolo di pilastro del Welfare Italiano.

Necessita di una profonda revisione anche il sistema di valutazione individuale, che con le famigerate “pagelle” ha fatto e continua a fare danni enormi al clima aziendale e al buon andamento delle attività dell’Istituto.

Nelle prossime settimane ci aspettiamo di entrare nel merito e nel dettaglio delle questioni, a partire dal Piano dei Fabbisogni 2023-25 che dovrà definire le politiche assunzionali dei prossimi anni e che ci aspettiamo sia coraggioso ed espansivo.

A questo link è possibile ascoltare l’intervento USB: https://tinyurl.com/noferi0507

 

USB Pubblico Impiego INPS

Roma, 6 luglio 2023