LA PANDEMIA CORRE DI NUOVO RIPRISTINARE SUBITO LO SMART WORKING EMERGENZIALE

Nazionale -

 (131/21) I dati epidemiologici relativi al Coronavirus sono purtroppo di nuovo preoccupanti. Un’ondata devastante sta colpendo soprattutto l’Europa dell’est ma anche in Italia la quarta ondata è ormai un fatto, sia pure attenuata dall’alta percentuale di popolazione vaccinata. Il numero dei contagiati e quello dei morti stanno aumentando in maniera rapidissima.

Il ministro Brunetta, mosso dal suo odio verso i dipendenti pubblici e dalla subalternità nei confronti del mondo imprenditoriale, ha imposto con Decreto-Legge il rientro generalizzato in presenza dal 15 ottobre per il dichiarato scopo di “far girare l’economia”, con evidente disprezzo della salute pubblica in un momento critico.

L’Inps e i suoi vertici, sempre più appiattiti e subordinati alle direttive ministeriali, hanno applicato in modo pedissequo gli ordini, rinunciando perfino ai 15 giorni concessi dalla norma per adeguare la propria organizzazione alle nuove regole, aggiungendo di proprio la scriteriata riapertura in presenza degli sportelli senza prenotazione, cambiando perdipiù le regole di accesso senza formare adeguatamente gli operatori. Un’operazione maldestra e pericolosa da inquadrare come ulteriore atto di ossequio e sottomissione al Ministro Contro la Pubblica Amministrazione Brunetta.

USB fin dall’inizio della pandemia ha posto al centro della sua azione la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori, che è stata invece sacrificata dai governi e dalle regioni all’altare del profitto, mettendo la necessità di produrre davanti a tutto.

USB ha sostenuto fortemente lo strumento del lavoro da remoto (cosiddetto Smart Working) come misura di contrasto all’epidemia da affiancare a distanziamento, sanificazione e utilizzo di mascherine.

USB ha anche sostenuto convintamente la campagna vaccinale avviata all’inizio del 2021, chiedendo al contempo una moratoria dei brevetti e il riconoscimento del vaccino come bene comune in tutti i paesi, stoppando profitti e speculazioni sulla salute.

A giugno 2020 USB Inps ha sottoscritto con l’Amministrazione un protocollo in materia di sicurezza sul lavoro in collegamento alla pandemia. Un accordo importante, che ha consentito di limitare i danni e che rivendichiamo convintamente, nella consapevolezza che oggi sarebbe necessario un aggiornamento conseguente all’evolversi della situazione sanitaria dopo l’introduzione della vaccinazione.

Nella difficile fase che si prospetta, USB ritiene indispensabile ripristinare lo Smart Working emergenziale come modalità ordinaria di lavoro, fatta salva la possibilità di prestare volontariamente il servizio in presenza, dove le condizioni di sicurezza lo consentano. Chiediamo all’Amministrazione uno scatto di orgoglio che la porti a tornare interlocutore del Governo e non mero esecutore di ordini, facendosi interprete di questa richiesta a tutela della salute dei propri dipendenti.

Invitiamo i direttori di sede ad interpretare il loro ruolo di datore di lavoro in maniera responsabile, provvedendo fin d’ora a derogare dai limiti di 2 giorni a settimana e 8 al mese di SW dove non sia altrimenti possibile garantire il rispetto dei protocolli in materia di sicurezza, come previsto dalla norma e dal messaggio Hermes esplicativo.

Ribadiamo l’inutilità del Green Pass come misura sanitaria, tantopiù con la sciagurata modalità di controllo successivo all’ingresso in sede dei dipendenti.

Torniamo a chiedere la fornitura gratuita di tamponi, su base volontaria, per tutti i lavoratori, sui quali non deve ricadere alcuna spesa legata al mantenimento della sicurezza sul posto di lavoro.

La struttura USB Inps è impegnata nella preparazione di uno sciopero di settore, la cui data verrà presto annunciata, congiuntamente alle altre strutture USB del Comparto Funzioni Centrali, a sostegno della difficile vertenza per il rinnovo contrattuali.

I temi legati alla salute e alla sicurezza entreranno nella piattaforma dello sciopero unitamente ai temi più specifici della pessima riorganizzazione in corso e della scandalosa pratica della valutazione individuale di ormai prossima introduzione e i cui effetti si preannunciano dirompenti.

L’esito della lotta è come sempre nelle mani dei lavoratori e della forza del loro sostegno. Mai come oggi è fondamentale sostenere il sindacato di base dell’Inps e passare finalmente dalla propria parte.