LAVORATORI GESTIONE PUBBLICA - USB CONTINUA AD OPPORSI AL RECUPERO DELL'INCENTIVO 2012

Comunicato 60/14

Nazionale -

I colleghi della gestione pubblica, controllando il cedolino di agosto, hanno verificato che l’amministrazione ha provveduto a restituire quanto trattenuto nel mese di luglio a titolo di recupero di una parte dell’incentivo 2012. Parallelamente l’amministrazione ha addebitato la prima di dodici rate in cui è stato suddiviso il recupero della quota d’incentivo relativa al costo del premio di produzione 2012 del personale in comando presso l’INPDAP, inizialmente non sottratta alla disponibilità del fondo 2012. Le successive rate saranno addebitate non mensilmente ma in concomitanza con le scadenze di pagamento degli acconti e del saldo annuale del premio di produzione, in un arco temporale di tre anni.

Con la busta paga di agosto i colleghi hanno anche verificato che il “debito” complessivo, evidenziato sul cedolino, si discosta dagli importi comunicati inizialmente dall’amministrazione e da noi  ripresi all’interno dei comunicati sindacali. A seguito di un approfondimento informale siamo venuti a conoscenza del fatto che le cifre indicate dall’amministrazione, nella comunicazione dell’area relazioni sindacali del 18 luglio alle organizzazioni sindacali, erano da intendersi quale importo medio del singolo livello retributivo, mentre il recupero effettivo sembrerebbe essere stato calcolato sulla base dell’importo realmente percepito a livello individuale come incentivo 2012, quindi diverso da lavoratore a lavoratore. Tutti i lavoratori in servizio alla gestione pubblica nel 2012 dovrebbero essere interessati dall’iniziativa di recupero della quota d’incentivo, compreso il personale in comando e quello andato nel frattempo in quiescenza.

Quanto appena evidenziato a nostro parere doveva essere oggetto di apposita comunicazione a tutti i lavoratori da parte dell’amministrazione, comunicazione che non può e non deve essere sostituita dalle informazioni di carattere sindacale.

L’amministrazione ha deciso di agire in modo unilaterale, senza attendere la verifica dell’utilizzo delle risorse della sezione INPDAP del Fondo 2012, chiesta dalla USB con due note ufficiali datate 18 e 31 luglio, nonché nell’incontro sindacale del 22 luglio, nel corso del quale l’amministrazione si era impegnata a procedere a tale verifica.

A seguito di nostri accertamenti siamo convinti che i conti non tornano in alcun modo. Appare ad esempio del tutto spropositata la spesa di 2.567.618,67 euro come costo del trattamento incentivante relativo al 2012 per non più di 260 comandati. Inoltre, facendo i conti fra il budget di spesa, accertato anche dal MEF con l’approvazione del Contratto integrativo 2012, e le risorse effettivamente  utilizzate per compensare le voci contrattuali, siamo certi che nel Fondo del 2012  vi siano risorse residue sufficienti a coprire il costo dell’incentivo del personale in comando senza procedere al recupero individuale delle quote d’incentivo 2012. Insistiamo quindi con l’amministrazione perché si arrivi senza indugi ad una verifica entro il mese di settembre, così da scongiurare il prosieguo dell’addebito.

Riteniamo infine che la messa in discussione di un accordo integrativo già passato al vaglio ed all’approvazione dei ministeri vigilanti rappresenti un precedente pericoloso, che limita e mortifica ulteriormente il valore e la funzione della contrattazione, ed è assolutamente inaccettabile che, a distanza di anni,  si modifichino le cifre precedentemente approvate salvo voler azzerare di fatto i contratti integrativi degli ultimi anni e condizionare quelli futuri. Le cifre che l’amministrazione intende recuperare, infatti, non rappresentano un importo “una tantum”, ma sarebbero sottratte ai lavoratori ex INPDAP dal 2012 in avanti. Appare così addirittura paradossale la clausola di salvaguardia inserita da CGIL, CISL e UIL nel contratto integrativo 2013, perché per i lavoratori dell’INPDAP finisce per certificare anche per gli anni a venire le decurtazioni applicate nel 2012.