LAVORO A DISTANZA: LE PROPOSTE USB

Nazionale -

(71/22) Il tavolo sindacale di mercoledì 13 luglio ha proseguito il confronto sulle linee guida per il lavoro a distanza all’Inps. La nuova bozza presentata dall’Amministrazione ha recepito solo alcune delle richieste di parte sindacale, tra le quali l’inclusione tra i destinatari dei lavoratori in assegnazione temporanea e di quelli in periodo di prova. E’ stata inoltre inserita la sezione relativa al lavoro da remoto (telelavoro e “coworking”), con la positiva estensione ai comuni limitrofi di diversa regione.

I delegati USB hanno portato alla discussione un esame dettagliato del testo e numerose proposte migliorative, sia di ordine generale che di dettaglio.

Tre sono i punti per noi essenziali e qualificanti:

  • l’eliminazione della previsione di prevalenza del servizio in presenza (non più supportata da norme e anzi superata dalla sottoscrizione del contratto nazionale)
  • il riconoscimento del buono pasto in lavoro agile
  • la previsione del diritto di ogni lavoratore al mantenimento di una propria postazione (scrivania) in ufficio.

Sui primi due punti l’Amministrazione si è dichiarata possibilista, riservandosi ulteriori approfondimenti. All’incontro precedente, il Presidente Tridico aveva assunto l’impegno a cercare una soluzione per il problema del buono pasto e ci attendiamo un esito positivo, anche alla luce di quanto sta avvenendo in altre pubbliche amministrazioni. Sul terzo punto non ci sono state aperture significative, tuttavia il Capo del Personale ha dichiarato che nel breve e medio non c’è l’intenzione di fare significative modifiche alla logistica degli uffici.

La delegazione USB ha evidenziato che si dovrebbero prevedere due schemi di accordo individuale in relazione alla “fascia di contattabilità”: uno che la preveda di 6 ore – articolate tra mattina e pomeriggio con una pausa – fornendo la copertura normativa per l’erogazione del buono; l’altro con una fascia di 2-3 ore al massimo, così da marcare significativamente la differenza rispetto al telelavoro.

Abbiamo inoltre ribadito le seguenti richieste: esplicita inclusione tra i destinatari dei lavoratori a tempo parziale; individuazione delle attività non eseguibili da remoto anziché di quelle eseguibili, obbligo dell’Amministrazione di motivare il rifiuto della concessione del lavoro agile.

Infine, abbiamo evidenziato come la stipula di accordi individuali - sia di lavoro agile che di telelavoro - debba avvenire con criteri omogenei in tutto l’Istituto, evitando disparità su base territoriale e di attività lavorativa svolta, con carichi di lavoro sostenibili ed equamente distribuiti e con la massima attenzione a non scivolare nel lavoro a cottimo.

A chiusura dell’incontro, l’Amministrazione ha comunicato di voler concludere il confronto e adottare il documento finale entro l’estate, per procedure all’attuazione in autunno. Ci attendiamo che la stesura definitiva accolga le richieste avanzate dalla USB, anche in considerazione della significativa convergenza tra le diverse organizzazioni sindacali su molti dei temi in discussione. Se è vero, come ha ricordato la delegazione datoriale, che la materia è oggetto di confronto e non di accordo, è altrettanto vero che sarebbe azzardato e improvvido procedere su questioni così importanti senza il consenso dei lavoratori e dei loro rappresentanti.