Lavoro agile: l'INPS affronti seriamente il benessere dei lavoratori
LAVORO AGILE:
L’AMMINISTRAZIONE AFFRONTI SERIAMENTE IL BENESSERE DEI LAVORATORI INPS
(13/24) Si è svolto ieri pomeriggio il secondo tavolo di confronto sulle nuove linee guida per il lavoro a distanza. Al di là di qualche timida apertura, non si registrano passi avanti. La discussione è ancora in corso e piuttosto ampia. Ci limitiamo per ora a presentare alcuni punti.
Fascia di contattabilità: la nuova proposta dell’amministrazione, in tema di lavoro agile, prevede il limite minimo di 5 ore. USB chiede, invece, di procedere al contrario e porre un limite massimo di 4 ore. A monte sta una domanda semplice: come si conciliano i tempi di vita e di lavoro se il dipendente è sempre rintracciabile?
Programmazione plurimensile del lavoro agile: il nuovo testo la esclude. Abbiamo manifestato la nostra netta contrarietà. Infatti, questa è vitale per i colleghi che vivono lontano dalla sede di lavoro. È curioso, tra l’altro, che molti di questi colleghi siano gli stessi neoassunti cui era stato prospettato un futuro di Smart Working molto esteso. Insomma, comincia a frantumarsi la retorica dell’amministrazione verso i neoassunti.
Richiamo in sede: il dipendente in Smart Working, per sopravvenute esigenze di servizio, può essere richiamato in sede “in tempo utile per la ripresa del servizio e, comunque, almeno il giorno prima”. USB ha chiesto di sostituire “il giorno prima” con “24 ore prima”. Si capisce bene perché: essere richiamati il giorno prima può voler dire anche la sera per la mattina, fatto che può generare grossi disagi al dipendente.
Rientro in servizio nel lavoro da remoto: apprezziamo l’estensione da 1 ora a 90 minuti del tempo massimo che il dipendente può impiegare per rientrare in sede nel caso di malfunzionamento della dotazione tecnologica di lavoro. Tuttavia, al fine di evitare ingiuste penalizzazioni di fatto, proponiamo di sostituire il tempo indicato con la formula “entro un ragionevole intervallo di tempo”.
Autorizzazione Smart Working; in un passaggio del documento si arriva ad affermare che il lavoro agile si autorizza o meno tenendo anche conto delle prestazioni rese e del comportamento tenuto negli anni precedenti, secondo una logica distorta di utilizzo dello strumento come premio o punizione. I rapporti corretti si costruiscono sulla fiducia, meritata ormai a pieno titolo dai lavoratori INPS che, dopo i risultati di produzione di anni difficili come quelli recenti, non hanno più nulla da dimostrare. Il riferimento ai comportamenti deve essere espunto, per USB è una questione dirimente.
Accesso prioritario al lavoro a distanza; abbiamo chiesto che quanto previsto all’articolo 2 della bozza venga esplicitamente riconosciuto anche ai lavoratori:
- fragili o con familiari fragili;
- con disabile in famiglia;
- con figli minori di 12 anni
Incomprensibile l’atteggiamento di chiusura tenuto dall’Amministrazione nel corso della riunione; non è con restrizioni e con controlli non necessari che si ottengono i risultati.
L’amministrazione, piuttosto, si faccia carico delle tante storture, talvolta vessazioni, che si presentano nei territori. Molte, troppe istanze di accesso ad AULA giacciono sulle scrivanie dei direttori in attesa di autorizzazione, mentre altrettante vengono negate senza un motivo esplicito e scritto. È chiaro che, con l’assetto più restrittivo delle nuove linee guida, queste storture non possono che peggiorare.
Al termine dell’incontro, nello spazio riservato alle varie ed eventuali, USB ha ribadito la richiesta del secondo bando per i passaggi in deroga e della pubblicazione delle graduatorie per i differenziali stipendiali entro il mese di marzo. Abbiamo inoltre chiesto di avviare subito la contrattazione integrativa 2024 senza la quale non è possibile procedere con gli ulteriori 6000 passaggi orizzontali, per i quali tutto il tavolo sindacale è chiamato a rispettare gli impegni presi con i lavoratori.