Lazio. DUE PESI E TRE MISURE

Comunicato n.12/13 Lazio

In allegato la diffida

Roma -

Dunque lo smantellamento delle agenzie (pardon la riorganizzazione) va avanti e senza conoscere soste, passando sopra un personale sempre più attonito per la facilità con cui oggi si tagliano servizi ai cittadini con la scusa della spending. Se però andiamo a verificare i comportamenti assunti dall’amministrazione e le successive decisioni adottate rispetto a tre differenti realtà (che fanno capo alle agenzie di Anzio, Fiumicino e Guidonia), sconfiniamo in un ambito decisamente schizofrenico e paranormale. Con tanti saluti alle sbandierate esigenze ritenute peraltro “prioritarie” di economicità della gestione e di prossimità con l’utenza. Accade così che mentre la cittadinanza attiva si mobilita raccogliendo migliaia e migliaia di firme contro la programmata chiusura dell’agenzia di Guidonia e la direzione regionale apparentemente cincischia in attesa di ordini (ma, in realtà, lavora per “risparmiare” onde acquistare nuove medaglie), il nostro beneamato presidente emana la determina n. 77 con cui si dispongono tagli e competenze. Nonostante si tratti del terzo comune nella regione per densità di popolazione, la giunta si muove in ritardo e nella direzione sbagliata, perorando in sostanza la propria causa al boia, senza creare le condizioni opportune perché l’agenzia resti dov’è ed attardandosi nella ricerca tuttora in corso di nuovi locali “idonei”. Il fatto stesso che alla decisiva seduta consiliare svoltasi l’8 marzo scorso siano presenti soltanto 11 consiglieri comunali (sui 31 aventi diritto) la dice lunga nel merito. Con il mirabile risultato che quando la delibera viene pubblicata all’albo pretorio un mese dopo, Monarca Pasqua ha già tutto ratificato ormai da giorni. Ma queste sono sottigliezze, così come il fatto che l’utenza verrà sballottata da un capo all’altro dell’area Tiburtina, una volta ridisegnato il neo bacino di Tivoli. In fondo, a chi volete che importi? I soldi e gli interessi vengono sempre prima dei servizi e delle persone. E poi a Guidonia non si vota, mentre a Fiumicino... Andato praticamente deserto il primo tentativo per recuperare in qualche modo le truppe scelte per l’avamposto (previste circa 18 unità) la direzione regionale ha poi pensato bene di fissare colloqui diretti con i residenti (scavalcando inutili orpelli sindacali) ed ha deciso, in naturale controtendenza, di aprire comunque. Il successivo allargamento dell’area di riferimento è degno del migliore Houdini in quanto, pur di raggiungere l’obiettivo, viene finanche azzardata l’immissione nella costituenda agenzia di Fiumicino di 5 ipotetici colleghi ex INPDAP oltre a 2 ex ENPALS, da mandare letteralmente allo sbaraglio e senza esitazioni di sorta. Nell’occhio del ciclone (e da tempo immemore) si trovano i superstiti di un’altra agenzia, recentemente trasformata in Punto INPS presso i locali del Comune di Anzio messi a disposizione senza sollecitudine giusto perché ci sono le elezioni. La mancanza assoluta di trasparenza ed il classico tirare a campare hanno fino ad oggi contraddistinto la sua gestione interna, a tal punto che l’organizzazione del Punto INPS è una materia completamente vuota di significato, in una realtà in cui la filosofia dell’emergenza porta la responsabile della Filiale ad inventarsi un “parere favorevole delle OOSS acquisito da parte della direzione regionale”. Doverosa a questo punto la diffida della USB (vedi documento allegato) mentre le altre OOSS nicchiano complici, rendendo di fatto possibile un simile scempio.

 

Inps Lazio