L'ENNESIMA PRESA IN GIRO

Comunicato n.48/07

Nazionale -

A margine della riunione di informativa del 19 luglio in merito all’utilizzo, definito ancora una volta “occasionale”, dei lavoratori interinali (peraltro arrivati in una ventina di sedi tre giorni prima della stessa informativa!), l’amministrazione è stata finalmente costretta suo malgrado ad occuparsi di un tabù: il mansionismo.
Un’ora e venti di pronunciamenti, dichiarazioni, smentite, impegni assunti più o meno formalmente (come già accaduto in precedenza), senza in realtà concludere alcunché. Il tutto condito dal silenzio assordante, ma che potremmo pure definire inquietante, delle altre organizzazioni sindacali (eccezion fatta per la CISAL).

Il nostro scopo era ed è rimasto quello di ottenere l’apertura immediata di un tavolo negoziale sul mansionismo prima che sia troppo tardi. E cioè prima che si apra (e chiuda) la trattativa in sede ARAN sul rinnovo del CCNL  2006-2009.

Sarà utile a questo punto ribadire che è proprio questa infatti la sede naturale in cui delineare un nuovo ordinamento professionale, coerente con il lavoro svolto effettivamente dai dipendenti dell’Istituto, in particolare da quelli di area A e B.

Nel merito, bisogna assolutamente evitare che si ripeta quanto accaduto nel comparto Ministeri, dove il 14 luglio è stato sottoscritto un accordo indecente che mantiene 3 distinte aree di lavoro e fa lievitare il numero di posizioni economiche, arrivando a ben 16 (sedici) trattamenti economici diversi!
Come dire: a parità di lavoro, salari diversi…

Nel corso della riunione, abbiamo sia pur sinteticamente illustrato l’iter ormai annoso della vertenza, apertasi ufficialmente circa 14 mesi fa con la richiesta formale da parte della RdB della certificazione delle mansioni effettivamente svolte da tutto indistintamente il personale.A partire da quella data, tutti gli impegni assunti dall’amministrazione sono stati puntualmente disattesi, rendendo praticamente ingestibili le relazioni sindacali.Sia il presidente dell’Istituto che il capo del personale hanno poi riconosciuto la gravità della situazione determinatasi a seguito del blocco delle mansioni superiori, ma non hanno assunto alcun impegno circa la convocazione del tavolo. Una volta constatata la completa chiusura da parte dell’amministrazione, tesa semplicemente ad ottenere di fatto l’ennesimo rinvio della discussione, la nostra delegazione ha confermato il ricorso ad una forma estrema di protesta, quale lo sciopero della fame, da parte dei delegati nazionali che è iniziato questa mattina e proseguirà ad oltranza.