L'IMPORTANZA DI RESTITUIRE LA VIGILANZA AD INPS ED INAIL. AUMENTANO LE MORTI DI LAVORO
Comunicato n. 78/19
Davide Misto, operaio di 39 anni, è morto lo scorso 30 agosto schiacciato tra due rulli industriali in un’azienda di lavorazioni plastiche, la ORSA FOAM, a Goria Minore in provincia di Varese.
Pasquale Fusco, bracciante agricolo di 55 anni, è morto d’infarto lo scorso 28 agosto mentre lavorava in nero sotto un sole cocente nelle serre di Varcaturo, nel comune di Giugliano in Campania in provincia di Napoli.
20 operai morti di lavoro nel solo mese di agosto. Il rapporto INAIL pubblicato in questi giorni evidenzia che nel periodo gennaio-luglio si è registrato un aumento del 2% di morti di lavoro rispetto all’anno passato. In aumento del 2,7% anche le patologie di origine professionale.
Si continua a morire di lavoro e non sul lavoro, come impropriamente viene scritto e detto, perché si muore a causa della ricerca del massimo profitto, per mancanza di controlli, per la superficialità delle imprese, per l’avidità dei padroni.
La sicurezza dei posti di lavoro e la lotta al lavoro nero devono essere tra le priorità di chi governa il paese e non restare generiche dichiarazioni d’intenti. Per questo a nostro parere è necessario restituire ad INPS ed INAIL il pieno controllo dell’attività di vigilanza, incrementando al tempo stesso il corpo ispettivo dei due enti. Con la prossima legge di stabilità si cancelli il ruolo ad esaurimento degli ispettori di vigilanza di INPS e INAIL e si assegni all’INL, la struttura del Ministero del Lavoro nata dal Jobs Act, il compito di coordinamento dell’attività di vigilanza in materia di rapporti di lavoro, funzione che già il D. Lgs. 124 del 2004 assegnava ad un’apposita direzione generale del Ministero.
Allo stesso tempo si metta mano al Jobs Act ed alla normativa che regola le diverse forme di lavoro precario, restituendo al lavoro dipendente la dignità e le tutele necessarie, a cominciare dal ripristino dell’art. 18 esteso a tutte le aziende.