L'INPS CONSEGNA LE PROPOSTE PER I CONTRATTI 2013 E 2014 ADESSO SI DEVE FARE SUL SERIO

Comunicato n. 18/14

IN ALLEGATO LE IPOTESI DEI CONTRATTI COLLETTIVI INTEGRATIVI PER IL PERSONALE DELLE AREE A, B e C PER GLI ANNI 2013 - 2014

Nazionale -

L’amministrazione ha trasmesso alle organizzazioni sindacali i testi con le ipotesi di contratto integrativo per gli anni 2013 e 2014. Nella riunione di ieri si è cominciato a discutere del 2013 e il confronto proseguirà martedì prossimo.

 

Nell’anno 2013 la USB, al contrario di altre organizzazioni sindacali, non ha siglato l’accordo di programma del 2013 in quanto non c’erano le dovute coperture finanziarie per l’accorpamento con gli altri enti (tutto questo dimostrabile con le nostre tabelle, già inviate a tutto il personale).

 

L’intervento della USB è stato incentrato sulla proposta della trasformazione di una parte dell’incentivo in quote mensili fisse e continuative per sottrarre i soldi dei lavoratori ai ricatti e agli appetiti dei ministeri vigilanti.

 

Dai tavoli tecnici del processo d’integrazione era scaturita la proposta di estendere a tutti l’Art. 23 dell’INPDAP, accorpando in un’unica voce retributiva gli attuali istituti riguardanti il salario di professionalità: TEP/SAP/ASSEGNO DI GARANZIA e, appunto, l’ART. 23.

 

Oggi ci sembra che tale scelta non sia più rinviabile e già dal contratto integrativo 2013 occorre avviare in tal senso la riforma del salario accessorio.

 

Abbiamo rilanciato la proposta declinandola nel seguente modo:

  • decorrenza del nuovo istituto 1° dicembre 2013;
  • importi mensili del nuovo istituto – AREA  A € 350,00; AREA B € 320,00; AREA C € 300,00;
  • parametro unico d’incentivo uguale per tutti.

 

Questi gli obbiettivi che ci fissiamo con tale proposta:

  • mettere in sicurezza una parte consistente di salario accessorio, svincolando oltretutto tali risorse dai tempi lunghi dell’erogazione degli incentivi;
  • avviare già nel 2013 la parificazione delle retribuzioni tra tutti i lavoratori dell’INPS;
  • semplificare e omogeneizzare le retribuzioni dei lavoratori, riunendo in un’unica voce i diversi istituti del salario accessorio;
  • continuare a dare attenzione ai livelli economici più bassi senza tuttavia incorrere nell’errore che, al momento dell’eventuale passaggio all’area superiore, il dipendente ci rimetta economicamente;
  • assicurare uguale incentivo a tutti i lavoratori.

 

 

Questo è quanto vorremmo realizzare con il contratto integrativo 2013, mentre nel 2014 proporremo il riavvio dei passaggi economici, per realizzare

 

in un biennio quell’obbiettivo che ci eravamo dati con l’accordo di programma 2010-2012, di portare i lavoratori delle aree A e B al livello apicale (A3 e B3) e dare possibilità di progressione economica ai lavoratori dell’area C.

 

Infine, due osservazioni sul testo proposto dall’amministrazione per il contratto integrativo 2013:

  • all’Art. 6 (pag. 7 dell’ipotesi) si affida all’Amministrazione la definizione dell’impianto delle posizioni organizzative. Se deve essere così, perché così vogliono i ministeri vigilanti, allora a maggior ragione i soldi per finanziare le posizioni organizzative ce li deve mettere l’amministrazione tramite il bilancio dell’ente. Come si fa a sostenere che le decisioni sul numero e sulla natura delle posizioni organizzative le decide autonomamente l’amministrazione e i soldi invece ce li devono mettere tutti i lavoratori attraverso il Fondo di ente?
  • Ribadiamo la contrarietà, già espressa più volte in passato, al coefficiente di merito individuale 1.2, quello riconosciuto in caso di “apporto lavorativo altamente innovativo”. Troppa discrezionalità in mano ai dirigenti, peraltro in mancanza di una specifica indicazione su cosa s’intenda con il termine altamente innovativo.

 

Aspettiamo le vostre valutazioni in merito alle bozze che abbiamo inviato ieri e alle proposte contenute nel presente comunicato, che fanno parte della piattaforma sulla quale ci siamo mobilitati insieme, ma che possiamo integrare e modificare finché siamo in tempo.