L'INPS DICHIARA CHIUSA A TAVOLINO LA PANDEMIA E RIAPRE GLI SPORTELLI

Nazionale -

(112/21) Il tavolo nazionale di lunedì 20 settembre ha visto di nuovo un’amministrazione distante anni luce dalla realtà quotidiana che si vive nelle sedi operative dell’INPS.

La bozza di messaggio su “Indicazioni organizzative per i servizi al Front end di sede“ proposta alle OO.SS. è fuori luogo e fuori tempo e risponde solo a logiche di cattiva politica.

Si ignora che lo stato di emergenza è ancora in corso e che nessuno può permettersi di rischiare la salute di lavoratori e cittadini per operazioni di facciata che non portano nessun vantaggio concreto ai cittadini.

A breve i dipendenti pubblici potranno accedere ai posti di lavoro solo con il green pass, pena le minacciate sospensioni dal lavoro e dalla retribuzione. In perfetta incoerenza, il “nuovo” servizio di Prima Accoglienza voluto dall'Amministrazione sarebbe ad accesso libero e non prenotato per tutti, con o senza green pass.

Dal 27 settembre p.v., si prevede di sostituire Reception e Sportello Veloce con un servizio che integra i due suddetti, senza fornire la corretta formazione agli operatori che dovranno gestirlo. Si straparla di supporto informatico all’utenza per l’utilizzo del portale e dell’App, senza aver verificato le conoscenze e le professionalità sul territorio. E’ così che si pensa di migliorare il servizio all’utenza?

Si sostiene la necessità di vicinanza fisica all’utenza senza garantire le misure di sicurezza previste dalle norme di legge e dall’Accordo del 3 giugno 2020 sulla Sicurezza.

Ci si illude che in 5 giorni si realizzi la postazione della Reception nelle sedi dove non c'è e la si fornisca di telefono, computer, vetri di sicurezza e quant’altro necessario per farla funzionare.

Il clima della riunione era surreale, con rappresentanti dell’Amministrazione a sostenere che la reception nelle sedi fosse già aperta al pubblico liberamente, quando ormai da un anno e mezzo è sostituita da servizi di centralino provinciale e di sede, in seguito a disposizioni ufficiali.

Si parla di vicinanza all’utenza come un mantra e si finge di non capire che il cittadino dovrà affrontare lunghe file fuori dalla sede, spesso costretto a non rispettare la distanza di sicurezza, nella speranza di avere risposte che un servizio di Prima Accoglienza, così come previsto dal documento dell’Amministrazione, non potrà mai dare.

Solo fumo negli occhi.

Ancora messaggi contraddittori ai cittadini che si troveranno davanti un operatore che prenderà loro un appuntamento o magari fornirà un numero di telefono da contattare. Alla faccia della vicinanza.

Nel frattempo le sedi chiudono, anche se si continua a negare l’evidenza. I lavoratori diminuiscono per pensionamenti e interpelli vari. Quelli che restano sono schiacciati da nuove e continue incombenze, reassessment, pagelle, traslochi senza preavviso. L'incentivo è messo a rischio da una pianificazione disastrosa e i buoni pasto in SW continuano a essere negati.

USB ha chiesto il ritiro del messaggio e il rinvio dell'accesso non prenotato al termine dell'emergenza, ad oggi previsto il 31 dicembre. USB rivendica l'accordo in materia di sicurezza e, nel caso che l'Amministrazione proceda unilateralmente, ne chiederà la puntuale applicazione e userà ogni strumento per garantirne il rispetto, comprese denunce alle autorità sanitarie.

NON PERMETTEREMO A NESSUNO DI CALPESTARE LA DIGNITA’ E LA SICUREZZA DEI LAVORATORI.