L’INPS È PIU’ BRUNETTIANO DI BRUNETTA USB CHIAMA I LAVORATORI A UNA SETTIMANA DI CONFLITTO
(119/21) Gli attuali vertici dell’Amministrazione si sono spesso distinti per le pessime scelte di tempo e per la chiusura verso le proposte di parte sindacale. Ricordiamo solo l’avvio di una riorganizzazione nel pieno dell’epidemia da coronavirus, alla fine del 2020. La storia si ripete, in peggio, in questo scorcio finale del 2021. Il 15 ottobre è la data individuata dal governo Draghi per l’avvio della richiesta di certificazione verde per l’accesso al posto di lavoro. L’Amministrazione ha deciso di far coincidere in quella data anche la riapertura degli sportelli di “prima accoglienza” in presenza e senza prenotazione – scelta sbagliata, inutile e pericolosa, un’operazione d’immagine – nonché l’attuazione del rientro generalizzato in presenza dei dipendenti imposto dal ministro Brunetta, senza neppure avvalersi dei 15 giorni previsti dallo stesso Brunetta per un graduale ritorno in presenza. Come se ciò non bastasse, a seguito di altra improvvida decisione unilaterale, in queste settimane è partita l’estensione a tutte le sedi della nuova pessima organizzazione del lavoro, cosiddetto reassessment. Il 15 ottobre rischia di diventare una giornata esplosiva, in cui molti nodi verranno al pettine e le contraddizioni ignorate presenteranno il conto.
Siamo consapevoli che le decisioni in merito al cosiddetto green pass e al ripristino della presenza come modalità prevalente della prestazione siano responsabilità del governo e che le amministrazioni pubbliche siano tenute ad applicarle. Tuttavia, i vertici Inps vanno oltre e si rivelano più “brunettiani” di Brunetta, accelerando i tempi dell’applicazione di quelle norme e aggiungendo ulteriori elementi negativi come la riapertura degli sportelli di prima accoglienza senza prenotazione e una riorganizzazione che fa acqua da tutte le parti.
Più grave di tutto è l’autoreferenzialità e la pessima gestione delle relazioni sindacali. L’incontro su queste importantissime questioni è stato convocato fuori tempo massimo e senza adeguato preavviso, solo a seguito di pressanti richieste sindacali, per prima quella della USB, e senza alcuna intenzione di discutere. L’Amministrazione ha presentato un “pacchetto” sul quale non ha dato la disponibilità ad alcuna mediazione. Subito dopo l’incontro con i sindacati i messaggi sono stati pubblicati senza tener conto delle riflessioni emerse al tavolo sindacale.
La risposta dei lavoratori dell’Inps dovrà essere durissima a difesa dei loro diritti e della loro dignità. USB ha indetto sei giorni di assemblea permanente da venerdì 15 a venerdì 22 ottobre, a inaugurare una settimana di conflitto sindacale. A breve forniremo i dettagli dei collegamenti in videoconferenza, ai quali dovranno affiancarsi presidi davanti e dentro alle sedi a livello territoriale. I delegati USB saranno a disposizione dei lavoratori che dovessero avere difficoltà e per denunciare ogni violazione delle norme contrattuali e di legge, con particolare riguardo a quelle in materia di sicurezza. Fondamentale sarà il ruolo degli RLS (Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza).
USB ha chiesto formalmente all’Amministrazione la revisione urgente del protocollo sulla salute e sicurezza nell’Istituto sottoscritto il 3 giugno 2020 prima che le scelte assunte dall’Inps diventino operative a partire dal 15 ottobre. Da parte dell’Istituto finora non è arrivata risposta.
PUBBLICO IMPIEGO, RIENTRO IN SICUREZZA MA… COME?
OGGI 14 OTTOBRE ORE 16
ASSEMBLEA ONLINE ORGANIZZATA DA USB PUBBLICO IMPIEGO
L’ASSEMBLEA È APERTA A TUTTI
DOMANI, 15 OTTOBRE, ASSEMBLEA USB INPS ONLINE
APERTA A TUTTI E PER L’INTERA GIORNATA LAVORATIVA
NO ALLA FINE DELLO SMART WORKING EMERGENZIALE
Parliamone insieme a partire dalle ore 9 nell’assemblea esterna online. A breve vi invieremo il link per il collegamento e il numero di PEI rilasciato dall’INPS.
Se unanime è la critica all’operato dell’Amministrazione siamo disposti ad organizzare dal 18 ottobre assemblee unitarie con tutte le altre organizzazioni sindacali presenti in Istituto. Noi ci siamo.