Mansionisti INPS: passaggi verticali subito, non esistono altri impedimenti

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MANSIONISTI - PASSAGGI VERTICALI SUBITO  

 

(37/23) I mansionisti dell’Inps sembrano proprio nati sotto una cattiva stella. Parliamo di lavoratori che da 10, 20 o in alcuni casi anche 30 anni svolgono mansioni superiori e non vengono pagati per il lavoro effettivamente svolto.

Lo stato datore di lavoro che si fa sfruttatore dei propri dipendenti è una vergogna inaccettabile. I nostri ispettori – i pochi rimasti – sanzionano le aziende private per molto meno di quando l’Inps fa al proprio personale.

Tutto iniziò quando il ministro Brunetta impose per legge che le amministrazioni per effettuare i passaggi verticali dovessero attenersi alle regole previste per l’accesso dall’esterno, violando così apertamente il dettato costituzionale per cui a parità di lavoro debba corrispondere parità di salario.

USB ha sempre lottato contro questa ingiustizia in tutti questi anni proponendo, per risolvere definitivamente la questione, l’Area Unica Amministrativa: proposta bocciata non dall’Aran ma dalle altre organizzazioni sindacali.

Si è arrivati ad una soluzione solo a maggio 2022 con la firma del CCNL Funzioni Centrali 2019-21, che prevede la possibilità (anche se in forma imperfetta e limitata nel tempo) di derogare al blocco derivante dal titolo di studio.

Gli ostacoli non sono però finiti così presto. Il suddetto contratto prevedeva la stipula, entro il 31 ottobre 2022, di un accordo sulle famiglie professionali e l’effettuazione di un “confronto” in materia di criteri per la compilazione delle graduatorie. Per ritardi dovuti all’Amministrazione, accordo e confronto hanno richiesto diversi mesi, arrivando peraltro ad un offensivo testo finale che utilizza le pagelle. Così i passaggi in deroga, che avrebbero dovuto avere una priorità assoluta, sono stati ulteriormente rinviati con il risultato di far accrescere la frustrazione dei mansionisti.

Per dare risposte immediate ai lavoratori interessati USB aveva proposto di procedere immediatamente alla pubblicazione di un bando, usufruendo degli oltre 100 posti subito disponibili del Piano dei Fabbisogni 2022 e poi a seguito delle autorizzazioni legate al Piano dei Fabbisogni 2023 utilizzare la graduatoria in analogia a quanto fatto per i passaggi verticali dei laureati. Ci siamo scontrati con l’opposizione sia dell’Amministrazione che delle altre organizzazioni  sindacali.

Adesso sono finalmente arrivate le autorizzazioni (circa 1500 in totale, altrettante previste per il 2024) e non ci sono più scuse per ritardare i passaggi verticali.

I bandi devono essere pubblicati subito e le procedure concluse prima dell’estate, se così non fosse, i lavoratori non sono più disposti a subire ingiustizie e sono pronti a dare battaglia.