MISSION

Comunicato n. 12/17

Roma -

Dopo le aberranti motivazioni fornite sul tavolo nazionale per giustificare i tagli (il meccanismo funziona e va solo rivisto), dopo la netta separazione orchestrata fra lavoratori idonei e non (leggasi bravi o cattivi), dopo il triplo salto carpiato che ha portato alcune sedi da 80 a 100 in sole 48 ore (dal 3 al 5 maggio scorsi), restano sul tappeto dubbi e perplessità sulla gestione di un’operazione rivelatasi tardiva e che prova ancor oggi a difendere l’indifendibile. Peraltro con i soldi dei lavoratori.

Per questi motivi, la vertenza aperta dalla nostra pregiudiziale al tavolo nazionale sul mancato raggiungimento degli obiettivi di qualità imposti dall’amministrazione è da considerarsi appena iniziata e proseguirà fino al riconoscimento dell’incentivo in misura piena ed uguale per tutti.

Nonostante tutto, sono infatti sette le Sedi rimaste penalizzate a livello nazionale in una maniera inaccettabile e, guarda caso, si tratta di territori tra i più disagiati.

Che i dirigenti fautori di simili performances vadano defenestrati appare scontato, ma il vero problema resta poi quello di ribaltare il tavolo una volta per tutte come soltanto la USB auspica, smetterla con le sceneggiate e cancellare il meccanismo.

Nella trepidante attesa di conoscere in concreto le modalità con cui la costituenda DCSU ha una sia pure minima intenzione di sostenere il territorio, ci permettiamo di suggerire ai soloni che pontificano in DG (mentre Sagunto viene espugnata) un breve tour della durata di un mese a stretto contatto con l’utenza interna/esterna giusto per provare a rendersi conto di persona di quello che accade quotidianamente in trincea. Insomma una settimana per Sede, purché non sia la solita toccata e fuga.

 

CASILINO - Bacino di utenza smisurato nel vero senso della parola, al punto che non si riesce ad effettuare un censimento (neppure parziale) della popolazione ivi residente. Persistente arretrato che incombe e sovrasta un organico attestatosi in 97 unità. Sportelli definiti dello psicologo aperti in media sei ore al giorno e senza soluzione di continuità. Task force di volta in volta istruite per abbattimento delle giacenze (NASPI) mentre resta irrisolto il problema delle visite per invalidità civile presso la ASL - Roma B (vedi) che allungano ineluttabilmente i tempi di giacenza.

 

TIVOLI - Agenzia territoriale trasformata per meri interessi politici sia interni che esterni in un’agenzia complessa nella primavera di 3 anni fa dal venerdì al lunedì. Bacino di utenza inaudito che con Guidonia raggiunge 39 comuni per un totale di oltre 220.000 persone. Sportelli da psicologo come sopra. Senza direzione da tre mesi e con 35 unità complessive, di cui 22 dipendenti tra A e B. Appelli, relazioni e documenti RSU letteralmente ignorati. La lungimirante soluzione adesso in cantiere sembra quella di ritornare all’agenzia territoriale. Come a dire, abbiamo scherzato…

 

OSTIA - Agenzia complessa da sempre allocata in uno stabile a uso condominiale poi ristrutturato per consentire il regolare accesso dell’utenza. Bacino pazzesco di quasi 400.000 persone che premono su 57 unità che ogni giorno non sanno a che santo votarsi. Soluzioni tampone sistematicamente adottate che in verità lasciano il tempo che trovano. Organico ormai ridotto all’osso, che gli addetti alla vigilanza provano a supportare setacciando gli ingressi. Innumerevoli aggressioni verbali e fisiche. Colpito da infarto, allo sportello PSR cade un anno e mezzo fa Paolo Aiello.

 

LATINA - Sede provinciale integrata da circa tre anni con un bacino d’utenza che definire smisurato è dir poco, ma si estende comunque dal Garigliano a Pomezia. Aggressioni, minacce e tentativi di intimidazione a iosa, con segnali di improvvisa recrudescenza. La situazione è talmente critica che la direzione si vede costretta ad emanare un decalogo di comportamento per tutelare gli addetti al front office. Sia pure in ritardo, decolla finalmente l’installazione degli ALERT agli sportelli. Carichi di lavoro ormai insostenibili che premono su poco più di un centinaio di colleghi, del tutto sfibrati.  

 

Ti chiedi, a questo punto, che senso ha parlare di MISSION, se non ti sei sporcato adeguatamente le mani, se non sei entrato dentro le storie che ascoltiamo giorno dopo giorno in religioso silenzio allo sportello dello psicologo e se poi alla resa dei conti continuiamo a restare fuori dalla realtà, limitandoci a sfasciare l’esistente ed inanellando magari una disorganizzazione dietro l’altra, dall’alto di una delle tante nicchie lontane scavate in DG.

Di fatto, si tratta di sole quattro Sedi prese a campione, ma siamo sicuri che nella stessa identica situazione si trovano tutte le altre. E poi... stiamo parlando di un mese soltanto mica per sempre. Una full immersion che servirebbe sicuramente a tutti. Perché una vera riorganizzazione degna di questo nome parte sempre dalla base e cioè dal territorio. Non da numeri astrusi che poi vanno pure giustificati !!!  

Ma per molti dirigenti questa nostra apparirà soltanto come una proposta indecente…