NO AL RAZZISMO, NO ALLE CAMPAGNE D’ODIO
(77/21) La USB PI INPS esprime la massima solidarietà al dott. Nelson Yontu brutalmente minacciato ed aggredito ed apostrofato con epiteti razzisti da un lavoratore di Chioggia, non trovato a casa, nel corso di una visita fiscale. Al dott. Yontu e ai suoi familiari chiediamo di tener duro e non chiedere nessun trasferimento dal Veneto, anche se la paura è tanta: non bisogna cedere al fuoco dell’odio e dell’ignoranza su cui “abili” politici-politicanti soffiano solo per proprio tornaconto elettorale fomentando comportamenti razzisti.
Altro giro, altra storia. Seid Visin, ex calciatore di colore delle giovanili del Milan, suicida a 20 anni. Sembra che il suo gesto non sia legato ad un episodio di razzismo ma in un post del 2019 scriveva “Dinanzi a questo scenario socio-politico particolare che aleggia in Italia, io, in quanto persona nera, inevitabilmente mi sento chiamato in questione. Io non sono un immigrato. Sono stato adottato quando ero piccolo. Prima di questo grande flusso migratorio ricordo con un po’ di arroganza che tutti mi amavano. Ovunque fossi, ovunque andassi, ovunque mi trovassi, tutti si rivolgevano a me con grande gioia, rispetto e curiosità. Adesso, invece, questa atmosfera di pace idilliaca sembra così lontana; sembra che misticamente si sia capovolto tutto, sembra ai miei occhi piombato l’inverno con estrema irruenza e veemenza, senza preavviso, durante una giornata serena di primavera”.
Queste toccanti parole e la brutale aggressione del collega ci riportano alle cupe atmosfere dell’America degli anni ’50, ma in realtà l’inverno di cui parlava Seid viene da lontano: le campagne di odio servono a limitare i diritti e ad avallare lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo, non sono solo manifestazioni di maleducazione ed ignoranza. All’INPS e ai suoi lavoratori spetta il compito di difendere i diritti dei cittadini che in questo periodo di crisi sociale si rivolgono all’Istituto, al sindacato spetta il compito di difendere la funzione dell’istituto e di pretendere il rispetto di chi vi lavora. Tutte e tutti dobbiamo contribuire a fermare ogni rigurgito razzista e fascista che possa manifestarsi sotto varia forma, valorizzando la società multiculturale e “meticcia” che è ormai realtà in questo paese.
Nelson Yontu: "Bisogna abituarsi al diverso, bisogna essere umani"