NO MONTI DAY: LAVORATORI INPDAP IN PRESIDIO A ROMA INCONTRANO IL MINISTRO FORNERO -video e foto-
Oltre 200 in via Veneto chiedono di cancellare 700 licenziamenti
Dopo due giorni di occupazione alla Presidenza della Direzione Generale INPDAP di Roma prosegue la protesta dei lavoratori dell’Ente, che questa mattina sono in presidio con USB sotto la sede del Ministero del Lavoro, in via Veneto a Roma, contro il licenziamento di 700 dipendenti INPDAP ed il blocco dell'erogazione dei mutui ai lavoratori pubblici da parte dell’Ente, determinati dalla manovra Monti.
Durante il presidio, secondo appuntamento nella capitale del NO MONTI DAY, giornata nazionale di mobilitazione contro il Governo Monti e la sua manovra organizzata dall’Unione Sindacale di Base, i manifestanti hanno incontrato il Ministro Fornero, alla quale hanno esposto le richieste USB sulle problematiche INPDAP: la modifica dei provvedimenti in modo da garantire tutto il personale attualmente presente negli Enti soppressi, comprese le posizioni soprannumerarie, e l’introduzione di una norma che eviti il taglio del 10% dell'organico dell'INPS previsto dal precedente Governo Berlusconi.
Sorprendentemente il Ministro ha dichiarato di non essere al corrente delle conseguenze della manovra sull’INPDAP, di cui ha preso atto, sottolineando che sul decreto verrà posta la fiducia ma si interesserà in prima persona per introdurre i correttivi necessari a risolvere le problematiche esposte.
USB ha evidenziato che continuerà a mantenere alta la mobilitazione e che lo stato di agitazione all’INPDAP proseguirà fino a che non verrà raggiunta una soluzione definitiva ai gravi problemi in corso nell’Ente previdenziale.
Massimo Briguori, USB Inpdap Roma
I lavoratori dell’INPDAP organizzati dalla USB Pubblico Impiego hanno messo in atto questa mattina un presidio sotto il Ministero del Lavoro di Via Veneto per protestare contro la soppressione dell’INPDAP , l’ente previdenziale dei dipendenti pubblici, e dell’ENPALS l’ente previdenziale dei lavoratori dello spettacolo, decisa con il Decreto “salva Italia” del Governo Monti pubblicato in G.U. il 6 Dicembre.
Con la soppressione dell’INPDAP e dell’ENPALS si da un ulteriore fortissimo colpo all’abbattimento del sistema previdenziale Pubblico ed allo stato sociale, visto fra l’altro che l’INPDAP insieme all’attività previdenziale aveva tra i suoi compiti quello di garantire, il credito e la concessione dei mutui a tutti i dipendenti pubblici, oltre ad una serie di attività rivolte a giovani ed anziani, come le borse di studio, l’accesso ai master, le vacanze studio all’estero e quelle estive, oltre che l’accoglienza nei convitti e l’accoglienza nelle case di soggiorno per anziani verso i quali è stata inoltre avviata negli anni una campagna sul problema dell’Alzheimer, attività finanziate con il prelievo in busta paga dei dipendenti pubblici di un quota dello 0,35% della retribuzione, che con il passaggio all’Super INPS rischiano di essere immediatamente privatizzate, consegnandole agli interessi delle banche e di qualche società con attività apparentemente non profit.
Inoltre, dopo aver occupato per due giorni la Direzione Generale dell’INPDAP, i lavoratori hanno dato vita al presidio sotto la sede del Ministro Fornero per chiedere un immediato intervento correttivo del testo del Decreto e scongiurare che oltre 700 lavoratori nei ruoli dei due Enti soppressi finiscano in mobilità con un percorso che prevede due anni di cassa integrazione all’80% della retribuzione base per approdare poi al licenzi manto definitivo, ed impedire che si proceda, secondo quanto previsto dal precedente Governo, con un taglio del 10% dell’organico visto che si sta dando vita al nuovo Ente già denominato SUPER INPS che dovrebbe accogliere tutti i dipendenti dei due Enti soppressi.
Il presidio e la richiesta di incontro hanno prodotto l’effetto sperato in quanto il Ministro, appena arrivato, si è avvicinato ai manifestanti e dopo aver ascoltato le loro rivendicazioni, di cui si è dichiarata all’oscuro, ha preso l’impegno di seguire con particolare attenzione la vicenda.
I lavoratori per parte loro, hanno comunque mantenuto ancora per qualche ora il presidio ribadendo ola loro decisioni di riprendere immediatamente tutte le forme di lotta fino al raggiungimento dell’obiettivo della certezza che nessun dipendente sarà soggetto a processi di mobilità e cassa integrazione.
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