NOTA Vertenza lavoratori Manitalidea.
Al Presidente Prof. Pasquale Tridico
e p.c. Alla Direttrice generale Dott.ssa Gabriella Di Michele
Alla Direttrice centrale Risorse Umane Dott.ssa Maria Grazia Sampietro
Al Direttore centrale Risorse Strumentali e Centrale Unica Acquisti
Dott. Maurizio Emanuele Pizzicaroli Al Direttore centrale Benessere Organizzativo
Sicurezza e Logistica Dott. Marco Ghersevich
Alla Direttrice regionale Piemonte Dott.ssa Emanuela Zambataro
A tutti i lavoratori
Oggetto: Vertenza lavoratori Manitalidea.
Gentile Presidente,
facendo seguito alla nota USB del 15 gennaio scorso si ribadisce la necessità di un intervento urgente dell’amministrazione da lei presieduta per garantire alle lavoratrici ed ai lavoratori Manitalidea che operano all’interno dell’Istituto la correntezza delle retribuzioni, degli straordinari e dei buoni pasto.
Dalle notizie assunte ieri in via informale risulterebbe che l’azienda appaltatrice abbia maturato un debito contributivo di svariati milioni di euro e che le sia stata concessa un’ulteriore dilazione fino a venerdì 24 gennaio per mettersi in regola per il rilascio del Durc. Inoltre, nell’incontro avuto con l’azienda il 20 gennaio scorso presso Palazzo Wedekind, l’Istituto sarebbe riuscito a strappare l’impegno affinché entro la stessa data del 24 gennaio siano consegnati all’INPS i dati stipendiali per permettere all’Istituto di continuare ad intervenire in surroga pagando le retribuzioni ai lavoratori.
Una situazione surreale e drammatica. Ma qualcuno si rende conto che ci sono lavoratori con impegni familiari costretti a chiedere prestiti per andare avanti? Si deve forse pensare che lo stipendio non sia più un diritto? E tutto questo dentro l’INPS?
E’ normale che ai lavoratori non siano forniti dall’azienda i materiali per svolgere la loro funzione, che si tratti di detersivi per il servizio di pulizia o dei pezzi di ricambio, dei motori ed altro per chi fa manutenzione impianti? Come ci si difende da questi soprusi e inadempienze della società appaltatrice? Come si può tutelare la salute e la sicurezza dei dipendenti dell’Istituto se non si è in grado di pretendere dalla società appaltatrice un servizio adeguato all’appalto assegnato? Non si vuole criticare il lavoro dei singoli uffici centrali e territoriali che cercano in tutti i modi di assolvere ai loro compiti e di risolvere al meglio situazioni come quelle in cui ci si è venuti a trovare, ma è il sistema generale che non va ed allora bisogna ripensarlo.
La scrivente organizzazione sindacale ribadisce che l’unica via è l’internalizzazione dei servizi di pulizia e manutenzione impianti con l’assunzione dei lavoratori delle società appaltatrici, per provvedere alla gestione diretta di tali funzioni, garantendo in tal modo risparmi, qualità del servizio e diritti dei lavoratori. Per questo a margine di un tempestivo intervento per risolvere le pendenze retributive si ritiene debba essere avviata un’attenta riflessione per costruire un percorso che favorisca l’internalizzazione di tali attività.
Si resta in attesa di sollecito riscontro. Cordiali saluti.
Roma, 22 gennaio 2020 p. USB Pubblico Impiego INPS
Luigi Romagnoli