PASSAGGI VERTICALI, CCNI2020, ESPERTI DI MATERIA, FUNZIONI DI TUTORAGGIO

Roma -

PASSAGGI DI AREA: BANDI SUBITO 

Il Consiglio d’Amministrazione dell’INPS nella riunione di ieri, 17 giugno, ha modificato la determinazione presidenziale N. 184 del 2019, segnando un cambiamento importante nelle future selezioni per i passaggi di area. Come sollecitato ripetutamente dalla USB fuori del tavolo sindacale nazionale e dalla UIL al tavolo, sarà resa disponibile l’intera banca dati dei test, dalla quale saranno poi estratti quelli oggetto della prova selettiva. Ora è necessario che siano pubblicati al più presto i bandi, così da effettuare le prove già a settembre, come ipotizzato da tempo dalla USB, mentre c’era chi aveva accettato che i bandi fossero pubblicati dopo l’estate.

La messa a disposizione della banca dati per la USB è un passaggio importante perché favorisce la trasparenza e consente una serena partecipazione a tutti i candidati, considerando il livello di professionalità già espresso in tanti anni di lavoro.

 

CCNI 2020 

Occorre avviare con tempestività anche il confronto sul Contratto integrativo 2020, per poter riconoscere a tutti i lavoratori delle Aree A e B il compenso mensile rispettivamente di 60 e 65 euro, quale riconoscimento per la crescita professionale acquisita e non riconosciuta con un giusto inquadramento. Inoltre, il CCNI 2020 dovrà riavviare le progressioni economiche interne alle singole aree, con decorrenza 1° gennaio 2020.

 

ESPERTI DI MATERIA 

Sempre nella giornata di ieri USB ha partecipato alla riunione del tavolo sindacale nazionale in video conferenza, nella quale si è parlato del bando per esperti di materia. Sono state presentate oltre 4000 domande per cui nel nuovo accordo vi saranno procedure semplificate per il reclutamento degli esperti. La USB ha preteso che le eventuali esclusioni siano motivate in forma scritta, sempre in nome ai richiamati principi di trasparenza e oggettività, così che i lavoratori possano prendere atto formalmente delle decisioni assunte dall’amministrazione.

Di grande rilievanza l’apertura al personale inquadrato nelle aree A e B. Finalmente è stata  sanata un’altra ingiustizia: il bando sarà aperto a tutti e la stessa amministrazione ha definito invisibili i colleghi delle prime due aree. Per la USB è importante riconoscere la professionalità del personale che da anni opera nell’Istituto con abnegazione e competenza e che leggi e contratti hanno fin qui ingabbiato nell’area di appartenenza senza offrire possibilità di sbocchi di carriera. Sul tavolo ARAN la USB sta conducendo una battaglia, praticamente in solitaria, perché si superi la condizione di sfruttamento ventennale dei lavoratori delle Aree A e B, sostenendo la proposta dell’Area Unica che, a legislazione vigente, risulta l’unica in grado di affrontare e risolvere il problema del mansionismo.

Il testo dell’accordo è stato ulteriormente modificato sulla base di riflessioni condivise dal tavolo sindacale, per esempio sulla rotazione degli incarichi. L’amministrazione presenterà a breve un nuovo testo di protocollo inserendo tutte le proposte del tavolo di trattativa svoltosi ieri, per poi procedere alla sottoscrizione dell’accordo definitivo.

 

FUNZIONI DI TUTORAGGIO 

Altro punto all’ordine del giorno della riunione di ieri riguardava l’annosa questione dei tutor, che si trascina dal Contratto integrativo 2016 subendo rimaneggiamenti e rinvii senza che in tutti questi anni si sia venuti a capo di niente. Ieri c’è stato un ulteriore rinvio ad una prossima riunione per permettere all’amministrazione di effettuare una ricognizione su quanti lavoratori possano essere destinatari di tale indennità.

E’ evidente che il tentativo di allargare le maglie dei destinatari oggi mette in difficoltà la stessa amministrazione, che in passato si è prestata spesso e volentieri a spalleggiare operazioni discutibili che hanno trasformato in un mostro il sistema indennitario dell’INPS, che andrebbe ripensato da capo, a cominciare dalle posizioni organizzative il cui costo deve ricadere sul bilancio dell’Istituto e non più sul Fondo di Ente, con il risultato di far finanziare l’organizzazione del lavoro direttamente ai lavoratori.